L’Euipo, ufficio marchi europei, ha accolto il ricorso del Consorzio toscano del vino Bolgheri contro il deposito del marchio bulgaro Bolgaré, giudicandolo effettivamente troppo simile. E questo, oltre ad essere “un successo per tutto il Made in Italy”, è anche un precedente per il riconoscimento del Prosek croato. Ne è convinto il presidente dell’intergruppo Lega-Liga veneta in Consiglio regionale Veneto, Alberto Villanova, che parte all’attacco.
“Siamo stanchi di Paesi che pensano di potersi approfittare di secoli di storia e duro lavoro dei produttori italiani, sfruttandone il nome e copiandone i marchi. Così come è stato bloccato il marchio Bolgaré, l’Europa dovrà fermare anche il riconoscimento del Prosek croato”. Di fatto, l’Euipo “sottolinea la forte somiglianza tra i nomi Bolgheri e Bolgaré, con il conseguente rischio per il consumatore di essere tratto in inganno, associando erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro”. Che è poi quello che potrebbe avvenire con il marchio Prosek, troppo simile al Prosecco. “Ora l’Europa non ha più scuse, il tempo delle etichette copia e incolla è finito. Si riconosca chiaramente che la Croazia sta tentando un giochetto poco trasparente e si tuteli definitivamente il nostro Prosecco”, conclude.