I prezzi al consumo dei prodotti alimentari e delle bevande schizzano del 4,6% con il rincaro dei beni energetici. E nel carrello degli italiani nel 2021 il costo del cibo diventa più pesante: l’olio di semi ha messo a segno un aumento di prezzo del 19%, la verdura fresca del 17%, la pasta del 12%, il burro dell’11%, i frutti di mare del 10%, la farina del 9%, margarina e frutta fresca del 7%, pesce fresco del 6%, carne di pollo +6%. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati Istat sull’inflazione a febbraio, che evidenziano un balzo del 45,9 % per l’energia che si riflette sui prezzi di molti prodotti alimentari.
Per il balzo dei costi energetici, l’agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti.
“Bisogna intervenire per contenere il caro energia e ridurre la dipendenza dall’estero per l’importazione di prodotti alimentari – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – l’Italia deve puntare ad aumentare la propria produzione di cibo recuperando lo spazio fino a oggi occupato dalle importazioni che sono sempre più esposte a tensioni internazionali e di mercato, lavorando per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.