Nel 2022, a causa dell’aumento dei costi dell’energia che si riflette sulle bollette, lavoratori e pensionati “perderanno almeno un mese di stipendio”. E a questo va aggiunto il rialzo della benzina e dei prezzi di beni fondamentali, a partire dagli alimentari. L’allarme arriva da Christian Ferrari, segretario regionale della Cgil del Veneto. “Tantissime persone non avranno i mezzi per vivere dignitosamente e verrà inevitabilmente colpita la domanda interna. Di conseguenza, arretrerà tutta la nostra economia”, avverte Ferrari. “Nonostante questa evidenza nessuno o quasi -a livello politico e istituzionale, sia a Venezia che a Roma- sembra preoccuparsi più di tanto. Anzi, c’è addirittura chi auspica una nuova stagione di moderazione salariale”. Quello che serve è invece “un rilevante scostamento di bilancio per finanziare provvedimenti straordinari non solo a favore delle imprese, ma soprattutto del mondo del lavoro e delle famiglie”, oltre a “una nuova solidarietà europea, pari almeno a quella dimostrata durante la pandemia con il Recovery Fund”, conclude. “Senza politiche redistributive si rischia di preparare un tempo davvero complicato per la nostra comunità, un tempo insostenibile per la sua parte più fragile. Una cosa è certa: il sindacato, già mobilitato per la pace, farà tutto ciò che è in suo potere – sia a livello contrattuale che istituzionale – per difendere le persone che rappresenta”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia