“Senza soluzioni adeguate, oltre un milione di utenti veneti rischiano il blackout televisivo delle emittenti locali.” Questo un passaggio chiave della nota diffusa oggi dal Comitato regionale di Controllo per le comunicazioni (Corecom) del Veneto, intervenuto in modo più che preoccupato sul prossimo switch off al nuovo sistema digitale terrestre DVB-T2 che dovrebbe essere completato l’8 marzo 2022: da quel giorno, infatti, tutte le emittenti nazionali e locali dovranno compiere il trasferimento dall’MPEG-2 all’MPEG-4.
“Il Comitato Regionale per le comunicazioni del Veneto in merito all’imminente passaggio al digitale terrestre di seconda generazione previsto per la prossima settimana, ha acquisito un’informativa in ordine alla copertura della rete del canale 42, a disposizione delle televisioni locali del territorio veneto, individuando a tutt’oggi gravi criticità. Secondo le stime, per diverse problematiche tecniche – continua la nota del Comitato regionale di Controllo – qualora l’operatore di rete Rai Way e il Mise, ciascuno per le proprie competenze, non adottino le opportune soluzioni, oltre un milione di utenti veneti rischiano il blackout televisivo delle emittenti locali. Il Corecom Veneto auspica che le tv locali sul territorio abbiano un servizio dello stesso livello delle tv nazionali, per evitare disparità di trattamento e che la direzione di provenienza del nuovo segnale resti invariata, per evitare costi a carico dei cittadini per il riposizionamento delle antenne. Il Corecom auspica inoltre che il passaggio per le tv locali sia economicamente sostenibile e senza la perdita di aree di trasmissione già servite per evitare un grave danno al pluralismo informativo”