“Basandosi su studi controversi e discutibili, il Parlamento Europeo vuole equiparare il vino alle sigarette nella lotta al cancro. Sulle bottiglie verranno apposte etichette contenenti allarmi sanitari, ci saranno limitazioni alla pubblicità, una revisione delle politiche di promozione, un forte aumento delle accise e della tassazione. Nel giro di pochi anni si distruggerà un settore fondamentale per l’economia italiana e veneta, che ha chiuso l’ultimo esercizio commerciale con l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro. Sarà la condanna a morte per il vino italiano”. Sono le parole tramite le quali il Consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi “Esprime grande preoccupazione in vista delle votazioni che inizieranno domani 15 febbraio presso il Parlamento Europeo. Anche l’Unione Italiana Vini è estremamente preoccupata: il Segretario Generale UIV Paolo Castelletti ritiene che a monte vi sia ‘un disegno più largo su scala globale, ossia un attacco al mondo della produzione agricola tradizionale’. L’allarme di UIV si rivolge non solo alla politica e agli attori del settore, ma a tutti i consumatori, nella stragrande maggioranza moderati e responsabili, che hanno diritto all’autodeterminazione alimentare anche in nome della Dieta mediterranea e dei suoi valori identitari”.
“Rivolge un appello al Governo Italiano e agli Europarlamentari di ogni schieramento politico – prosegue il Consigliere – affinché blocchino un provvedimento che danneggerà soprattutto l’Italia, con grandi ripercussioni per Verona e il Veneto. Invito i nostri rappresentanti in Europa a non celebrare domani la morte del vino italiano, causata dalla criminalizzazione normativa del prodotto. Ricordatevi il motto latino: est modus in rebus. Senza misura tutte le cose fanno male. Anche le leggi. Ci sono emendamenti di modifica alla Legge Europea che distinguono tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio”.
“Senza modifiche – conclude Valdegamberi – l’Unione Italiana Vini stima un calo del settore del 35% per un equivalente di quasi 5 miliardi di euro l’anno. Migliaia di posti di lavoro andrebbero persi solo nella nostra provincia. In Veneto ci sono oltre quaranta Vini Doc e Docg che rischiano di scomparire tra pochi anni”.
Comunicato Stampa