La novità è prevista per i primi mesi del 2022 ma non si conoscono ancora nel dettaglio le date per la regolarizzazione, si pensa al secondo semestre.
La modifica, contenuta nella riforma fiscale, già avviata con la rimodulazione delle aliquote Irpef prevista nella legge di bilancio 2022, oltre ai forfettari (che in Italia sono 1,5 milioni), riguarda anche le associazioni e le società sportive dilettantistiche che non abbiano superato 65.000 euro di proventi nell’anno precedente e le operazioni sanitarie.
L’obbligo di fatturazione elettronica è possibile grazie all’applicazione della deroga agli articoli 218 e 232 della direttiva Iva. L’Italia ha chiesto alla Commissione europea di poter continuare ad applicare la deroga, quindi la proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica fino al 31 dicembre 2024 e anche l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari. Una proposta accolta nel dicembre scorso dall’Ue.
Intanto, fino a quando non ci saranno norme e regole certe, chi è in regime forfettario non dovrà emettere fattura elettronica nei rapporti con le imprese e con i privati ma è obbligato a farlo per i pagamenti da parte della pubblica amministrazione.