“Sei sconfitte su altrettanti ricorsi presentati dalle associazioni ambientaliste: in Veneto abbiamo un serio problema con i calendari venatori. La Regione dovrebbe riflettere e iniziare a scrivere leggi nell’interesse generale e non solo di una minoranza”.

Lo affermano i consiglieri regionali dell’Intergruppo per la tutela degli animali, di cui fanno parte Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon del Partito Democratico e Cristina Guarda di Europa Verde, insieme al Portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni, commentando “la sentenza numero 260, appena pubblicata, con cui il TAR ha bocciato la cattura della pavoncella (prevista dal 19 settembre al 31 gennaio), specie in precario stato di conservazione, accogliendo così il ricorso di Lipu, Wwf, Enpa, Lac e Lav”.

“L’auspicio è di non doversi trovare il prossimo anno con le stesse problematiche – affermano i consiglieri – Più volte abbiamo chiesto, invano, di legiferare seguendo le indicazioni di Ispra e Unione europea. E magari ascoltando i cittadini: secondo un sondaggio del Wwf il 76% degli italiani si dichiara contrario alla caccia, il 72% ritiene che rappresenti un problema per la sicurezza e il 57% un rischio per la salute delle persone. Invece la Giunta Zaia, come le precedenti, continua a legiferare sotto dettatura di Federaccia & C. Non a caso, il Veneto, insieme a Liguria e Lombardia, si trova al primo posto per leggi regionali incostituzionali in materia venatoria. Chissà se Zaia, sempre attento a celebrare i primati della nostra Regione, ricorderà pure questo. Il fatto che sia un malcostume generalizzato, il 90% dei calendari venatori regionali impugnati viene dichiarato parzialmente o totalmente illegittimo, non cambia la sostanza. Ma non è finita qui, perché anche il Piano faunistico venatorio potrebbe essere cassato, questa volta con un’impugnativa del Governo”.

“La sentenza del TAR è stata pubblicata alla vigilia del trentesimo anniversario della Legge quadro sulla caccia, la 157/1992 che, con grave ritardo, recepì in Italia la Direttiva Uccelli, la 79/409/CE – ricordano Zanoni, Bigon, Guarda e Lorenzoni – Un compleanno amaro, perché dopo tanto tempo resta ancora inapplicata in Veneto, in particolare per quanto riguarda le aree protette, dove non si arriva neanche al minimo di legge del 20%, con quasi tutte le zone umide aperte alla caccia e con nessun valico montano tutelato”.

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