“Costruire un bilancio di previsione diventa sempre più difficile di anno in anno, soprattutto per chi, come la Regione del Veneto, abitualmente programma la sua gestione finanziaria senza artifici, attenendosi responsabilmente alle disposizioni normative superiori, per quanto queste risultino sempre più opprimenti e vessatorie nei confronti delle istituzioni territoriali, con grande senso di responsabilità nell’individuazione dei bisogni primari dei cittadini e con un occhio di riguardo per le iniziative che possono contribuire al rilancio della nostra economia”.

Con queste considerazioni l’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, annuncia l’approvazione da parte della Giunta veneta, nella sua ultima seduta, del bilancio di previsione 2013 e pluriennale 2013/2015, della legge finanziaria e dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio per i primi mesi del prossimo anno.

“Siamo costretti a ripetere cose già dette – continua Ciambetti – ma tristemente vere. Anzi, quelle che chiamavamo problematicità sono diventate di esercizio in esercizio ostacoli sempre più difficili da superare. Mi riferisco ai continui e pesanti tagli dei trasferimenti statali, ai vincoli opprimenti del famigerato patto di stabilità, a una crescente voracità centralistica che depaupera di risorse le amministrazioni periferiche, quelle, guarda caso, più vicine ai cittadini e quindi più esposte al loro comprensibile disagio quando ad essere messa in discussione è la qualità dei servizi pubblici se non addirittura la sopravvivenza degli stessi”.

“Nonostante questa situazione di estrema complessità – evidenzia l’assessore – siamo riusciti per il 2013, fatte salve alcune limature, a confermare le previsioni di spesa dello scorso anno, mantenendo per i capitoli relativi agli interventi essenziali le medesime risorse. Mi riferisco ai servizi sociali, alla scuola, alla formazione e al lavoro. Abbiamo compensato le minori entrate dallo Stato con la lotta all’evasione fiscale, abbiamo destinato parte dei fondi per le aree sottoutilizzate (Fas) per interventi atti a ridurre il rischio idrogeologico e confidiamo, infine, ragionevolmente, per effetto della diminuzione della base d’asta dei beni, che le operazioni di alienazione abbiano un esito più favorevole rispetto al passato”.

“La ‘cura Monti’– prosegue Ciambetti – comporterà per il 2013 una diminuzione di entrate che si aggira tra i 225 e i 230 milioni di euro, che corrisponde a circa il 20 per cento in meno rispetto al 2012. Indicativamente possiamo dire che i trasferimenti, tolti quelli per la sanità, dovrebbero assestarsi attorno ai 970 milioni di euro, per un bilancio complessivo di circa 1 miliardo e 200 milioni”.

“Infine – conclude l’assessore – voglio ricordare che nel 2011, e il dato si sta confermando anche per il 2012, le spese del personale della Regione Veneto sono state pari a circa 29 euro per abitante, contro una media nazionale di 64,3 euro. Siamo in perfetta media nazionale per numero di dipendenti, 108 ogni 100 mila abitanti, ma abbiamo spese di funzionamento pari a 43 euro per abitante contro una media nazionale di 87.4 euro. Questi dati dovrebbero essere confermati nel 2013, a dimostrazione di un bilancio che presenta un ottimo indice anche per quanto riguarda il costo del lavoro: un risultato ascrivibile all’intera struttura, a quanti lavorano in Regione al servizio della società veneta”.

 

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