E’ saltato l’accordo con il centro destra e Forza Italia ha deciso di correre con Giampi Michelusi.

La notizia era nell’aria da diversi giorni ed era risaputo che il partito di cui fa parte Alberto Samperi si era spaccato proprio nella decisione di appoggiare il ‘minestrone’, che adesso è ancora più colorato e forte.

Bravo Michelusi ad intessere trattative che hanno convinto gli stessi vertici del partito ‘azzurro’ che alla fine ha preso posizione.

E’ rimasto fuori l’ex assessore al Bilancio, che nel tentativo strenuo di ricostruire il centro destra non è riuscito a trovare un candidato degno di far capitolare Forza Italia, che dopo il ritiro della commercialista thienese Barbara Cunico, non ha avuto più dubbi. Ma l’appoggio sarebbe nato informalmente ancora prima.

Michelusi replica quindi lo ‘schema Draghi’ e se pur non si sia ancora presentato ufficialmente, quando va in giro e gli chiedono della sua candidatura, ci tiene a precisare che la sua coalizione vuole puntare sull’essenza umana  e le capacità dei candidati e non dei partiti.

Ieri, per un raffreddore, Michelusi non ha potuto incontrare i rappresentanti delle liste che lo appoggeranno: quella capeggiata da Gabriella Strinati, la lista di Anna Maria Savio, la lista del Pd, la lista di Forza Italia (che ancora non si sa se darà il simbolo), la lista del candidato sindaco Michelusi e non è esclusa la presenza di un’altra lista civica del centro destra, dove potrebbero approdare tutti quei leghisti scontenti della gestione di questa ondata elettorale, in cui hanno fatto la figura del solito partito inconcludente.

A rendere forte Michelusi la totale assenza di candidati, che non potevano essere cercati e invitati all’ultimo momento: questo lavoro si sarebbe dovuto fare molto prima, specialmente di fronte ad un candidato così forte.Probabilmente, se si fosse partiti un’anno fa, qualche candidato avrebbe accettato.

La coerenza di Alberto Samperi

Da questa campagna elettorale lo sconfitto è senza dubbio Alberto Samperi, che non è riuscito nel suo sogno mai nascosto di ricostruire una coalizione di destra. Ma ci ha provato in tutti i modi, come nessun altro ha fatto.

Innegabile la sua coerenza, l’averci messo la faccia, l’essersi presentato personalmente al cospetto di chi ha ‘corteggiato’ per aiutarlo nell’impresa che poi è risultata impossibile. Almeno è stato onesto fino in fondo e sebbene Michelusi abbia posto il veto a Forza Italia solo sul suo nome, c’è da dire che anche lui ha mantenuto una posizione lineare dichiarando che o avrebbe appoggiato un candidato di centro destra, o si sarebbe sfilato dal ‘minestrone riscaldato’. Probabilmente, Samperi ha peccato di presunzione, pensando che l’ex collega di giunta lo cercasse. Ma Michelusi non solo non lo ha fatto, ma si è legato al dito quel ‘muoversi segreto’ del collega, che ha organizzato incontri per organizzargli la squadra da mettergli contro. Controproducente anche un comunicato stampa, inviato ai media a luglio, promettendo una ‘guerra’, senza avere prima l’esercito. E ancora, il ruolo dei doppiogiochisti, che dopo aver partecipato alle riunioni, andavano a spifferare tutto all’avversario, tradendo la richiesta di riservatezza di Samperi. 10 e lode per il coraggio, per l’aver giocato a carte scoperte e per non essere mai stato ipocrita. Al contrario di personaggi che alla fine correranno con Michelusi, ma che fino all’ultimo momento hanno atteso il candidato di centro destra prima di prendere posizione. Personaggi, che hanno tenuto il piede in due scarpe, ma che Michelusi sa di avere dentro la sua squadra, facendo la differenza con chi è stato leale sin dall’inizio con lui.

Lo sfidante Daniele Apolloni

Dopo la sfilza di ‘no’ da parte di personaggi anche illustri come Emanuele Cattelan, Barbara Cunico, Andrea Stella e Pieraldo Dalle Carbonare, alla fine Giampi Michelusi si ritroverà con un competitor che sta punzecchiando, giorno dopo giorno, la giunta Casarotto. Anche se di mesi ancora ce ne sono e non è detto che qualche altro nome si faccia avanti per rappresentare un centro destra che al momento non è pervenuto.

Apolloni se la sta giovando tutta, ma a parte il tema sicurezza, il tema Sanitario che però è di competenza regionale, di grossi progetti per la città che dice di voler rilanciare come leader dell’Alto Vicentino, non se ne sono sentiti, si aspetta il suo programma.

Nemmeno Giampi Michelusi ha ancora illustrato il programma, ma da quanto trapela l’attuale assessore vuole puntare sulla concretezza. Da discorsi informali fatti nei giorni scorsi Michelusi dice di non voler ingannare il popolo sparando punti di programma che poi non si possono realizzare.

‘Stop a campanilismi’ sarebbe il suo motto. Michelusi sogna la città metropolitana, capace di mantenere servizi e fatta di alleanze con altri comuni. Ci sono i soldi del Pnrr da gestire, sono tantissimi, ma se non si hanno le capacità amministrative di realizzare progetti, quei fondi irripetibili rischiano di tornare al mittente, come è accaduto a Sarcedo, dove il sindaco ha dovuto rispedire al mittente la bellezza di 900mila euro perché incapace di destinarli alla palestra della scuola media. A Thiene ne arriveranno una valanga e sarà indispensabile la competenza di chi è già al lavoro per farli diventare servizi per i cittadini.

L’assessore Anna Maria Savio è già al lavoro per investire tutti i soldi che sono arrivati nell’Alto Vicentino, con Thiene capofila per la gestione dei fondi del Sociale.

Forse anche per questo, con umiltà, qualche personaggio thienese corteggiato perché facesse il candidato sindaco, ha deciso di dire ‘no’, non avendo esperienze amministrative, che ai tempi di oggi sono indispensabili per amministrare una città.

Sono finiti i tempi dell’improvvisazione, degli egocentrici che credono che fare il sindaco sia un gioco da ragazzi. I tempi sono duri, durissimi, e se prima un amministratore poteva cavarsela se aveva dirigenti, segretari e dipendenti nel proprio ‘palazzo’, in tempo di vacche magre non ha possibilità di sfuggire alla sua incompetenza. Il bravo amministratore si vede proprio nei momenti di crisi, quando di risorse ce ne sono poche e solo con la preparazione puoi mantenere i servizi e realizzarne altri necessari per il tempo storico che vivi. La pandemia, ad esempio, ha creato nuove povertà, e a due passi dal centro vivono famiglie che fanno i conti con la disoccupazione con i figli da mandare a scuola. Ragazzi che in 3 devono dividersi uno sgangherato smartphone per fare la DAD. O anziani soli, che per pudore non chiedono nemmeno aiuto e che il bravo amministratore deve essere bravo a scovare. Per non parlare delle opere pubbliche e degli uffici invasi di pratiche sul 100, che non possono bloccare gli altri progetti. Insomma, non è vita facile oggi per i sindaci, che in sordina fanno e devono fare quello che spesso non appare sui giornali. Che devono fare i conti anche con un cittadino che non vota più con il santino, ma con più consapevolezza. Un elettore che vota e pretende che la sua scelta premi chi sa andargli incontro nelle sue esigenze quotidiane. Un cittadino molto più preparato sulla res pubblica e che è sempre pronto a scagliarsi e a criticare contro il sindaco del suo paese, che rappresenta il suo primo punto di riferimento politico.

Natalia Bandiera

Anna Bianchini

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