Tablet, monitor, stampanti e smartphone: che pandemia sarebbe stata senza questi dispositivi elettronici a riempire le lunghe giornate di milioni di persone costrette a casa?

E l’impatto di questi beni ormai irrinunciabili sulle tasche degli italiani lo dice chiaramente con l’inflazione che torna a fare capolino dopo anni di sostanziale stasi.

Se un tablet nel 2019 costava mediamente 268 euro, oggi per comprarlo ne servono circa 311. Uno smartphone invece, se si eccettuano quelli di alta gamma, costava mediamente 252 euro: per averlo oggi si superano i 300 euro.

Ma l’aumento più alto si è verificato per i televisori con schermo Lcd, complice certo l’impossibilità di spostarsi liberamente, ma anche il passaggio a nuovi standard televisivi, con l’acquisto del nuovo incentivato dal bonus governativo: dai 328 euro di media necessari nel 2019, ai 394 dei nostri giorni.

Certo va considerato che non è solo la domanda di questi dispositivi ormai entrati tra i ‘must’ per famiglie e ragazzini ad aver fatto lievitare i prezzi. Accanto infatti alla forte richiesta, va considerata l’escalation dei prezzi di alcune materie prime: tra tutte gas e petrolio con aumenti rispettivamente del 195% e 62% rispetto ad un anno esatto fa.

Non solo energia: anche ferro e rame sono cresciuti prepotentemente accanto a metalli come cobalto, nichel e litio sempre più sulla cresta dell’onda grazie alla nuova frontiera green.

Ma di pari passo a tanta modernità, c’è curiosamente un prodotto tutt’altro che di nuova generazione che ha segnato un aumento in doppia cifra: è il microonde che costa oggi il 16% in più del 2019.

Che manchi il tempo di mettersi ai fornelli?

di Redazione AltoVicentinOnline

 

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