“Siamo preoccupati per le festività. La richiesta che ci arriva in queste ore è se si possono fare feste private da 200 persone”. Lo rivela il presidente del Veneto Luca Zaia, la cui risposta a richieste di questo tipo è ovviamente no: “Il governo ha fatto scelte che devono essere rispettate”. Del resto il Veneto è ad un passo dalla zona arancione. L’occupazione delle terapie intensive è infatti arrivata al 18%, quella in area medica al 19%: “Ci giochiamo 11 punti e si va in arancione”, ammonisce Zaia durante la conferenza stampa di oggi. Il virus, intanto, continua ad avanzare. “I quasi 9.000 casi di ieri sono di gran lunga superiori alla punta massima del dicembre 2020, ma nonostante i casi siano il doppio abbiamo un terzo di ospedalizzazioni”, sottolinea il governatore. “L’altro dato importante- prosegue Zaia- è rappresentato dalla mortalità: ad oggi non abbiamo bollettini con 200 morti al giorno come accadeva l’anno scorso. Nel frattempo abbiamo somministrato nove milioni di dosi di vaccino, l’87,3% dei veneti”. È merito del vaccino insomma “se oggi siamo ancora aperti e se i dati ci permettono di guardare con un minimo d speranza”. L’obiettivo è per Zaia, allora, aumentare ancora il passo della campagna vaccinale con 60.000 dosi, “di cui 50.000 di booster.
Boom di casi infantili
Solo nel mese di dicembre sono 18.300 nuovi casi di Covid in età evolutiva (zero-14 anni) in Veneto, circa il 20% del totale. “Un numero strepitoso, una impennata mai vista”, dice Liviana Da Dalt, direttrice del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Padova. Ospite oggi del punto stampa del governatore Luca Zaia, la pediatra ha chiarito che dei circa 75.000 bambini veneti infetti dall’inizio della pandemia, 25.000-26.000 si sono contagiati negli ultimi due mesi. Negli ospedali, “ci stiamo avvicinando ai 300 ricoveri, 13 bambini hanno avuto bisogno della terapia intensiva e nell’ultima settimana abbiamo avuto anche un decesso”, una bambina. Negli ospedali ci sono bambini “molto piccoli” e quelli con malattie croniche, ma il 70% dei bambini che arrivano in ospedale “sono bambini sani, che non hanno altre patologie oltre al Covid”, sottolinea Da Dalt. Tra le complicanze la dottoressa cita la sindrome infiammatoria multi-sistemica, “che colpisce un bambino su 1.000” alcune settimane dopo il Covid. Sono tre i ricoveri in Veneto per questa malattia: “ma ce ne aspettiamo altri in conseguenza del picco”. La fascia di età cinque-11 anni è oggi quella più rappresentata tra i positivi, con circa il 50% di tutti i casi pediatrici, “È bassa ma non è nulla la necessità di ricovero, come non sono nulli in terapia intensiva e non sono nulli i decessi”. Per quanto riguarda la vaccinazione, le dosi fatte in Veneto nella fascia cinque-11 anni sono circa 27.000, il 9,2% del totale. Le prenotazioni già effettuate porteranno però la copertura fino al 17,5%