di Natalia Bandiera
Nessuna volontà di omettere fatti di cronaca, nessuna manipolazione ed i complottisti, pronti a scendere in campo pure per le sciocchezze, devono sapere che esiste l’ordine da parte della Procura di Vicenza di vietare la comunicazione alla stampa locale di fatti di cronaca, che riguardano reati penali. Ci sentiamo in dovere di mettere al corrente i lettori di AltovicentinOnline di quanto è entrato in vigore il 20 dicembre scorso e ci sta creando non poche difficoltà. In sostanza, se non trovate sul nostro quotidiano online le notizie riguardanti incidenti, rapine, furti e tutto quello che può riguardale il ‘penale’ è perchè le forze dell’ordine sono state imbavagliate, da chi ha intimato loro di non fornire notizie alla stampa, se non dietro l’autorizzazione della Procura stessa (generale), in applicazione del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 188. Anche il magistrato di turno, il pm che coordina la singola inchiesta, non può farlo se dall’alto non arriva l’ok.
Immaginate quanto cambierà il nostro lavoro, com’è già cambiato e quanto sta scatenando tutto questo. Vi facciamo un piccolo esempio per farvi capire in pratica quanto accaduto e, tanto per cambiare’, le insinuazioni di chi non è addetto ai lavori che si è scatenato sul web, accusando cronisti e forze dell’ordine di occultare i fatti per chissà quale teoria complottista. E’ il caso dell’incidente avvenuto l’altra sera in via Cà Orecchiona, all’altezza del ristorante il Caminetto con un Suv, il cui conducente, a forte velocità, dopo un impatto fortissimo, ha finito la sua corsa contro un palo in calcestruzzo della luce ed ha preso fuoco l’autovettura. Un fatto gravissimo, con un nostro affezionato lettore che ci ha raccontato che la moglie aveva attraversato quella stessa strada poco prima con il passeggino. Insomma, si è sfiorata la tragedia e a causa dei danni del palo dell’Enel, 12 famiglie sono rimaste al buio prima che si ripristinasse il guasto e ritornasse la corrente. Gli abitanti della zona hanno avviato una raccolta firme per chiedere un dissuasore di velocità, anche se, andando sui luoghi e ascoltando alcuni testimoni oculari che hanno assistito ai rilievi della Polizia Locale e ai primi soccorsi, questa volta non c’entrerebbe la velocità sostenuta dal conducente del Suv, se non come causa secondaria. Questo incidente per Thiene è chiaro rappresenti una notizia. Una persona che rischia di morire alla guida del suo mezzo, una mamma ed un bambino che pochi istanti prima sarebbero potuti essere falciati, 12 famiglie che rimangono senza luce. Prima della direttiva di cui vi abbiamo parlato prima, è naturale che la Polizia Locale avrebbe redatto un comunicato stampa con i dettagli del gravissimo incidente, ma così non è stato perchè proprio il 20 dicembre, giorno dello schianto, è entrata in vigore la normativa, che ha vietato che le nostre forze dell’ordine ci mettessero al corrente. E se non fosse stato per i nostri lettori che ci hanno scritto di loro pugno alla mail della redazione, non ne avremmo saputo proprio niente. Noi giornalisti non abbiamo la palla di cristallo per vedere quello che accade fuori dalla visuale dei nostri occhi. Il nostro punto di riferimento sono carabinieri, polizia locale, polizia di stato, vigili del fuoco, ecc. : tutti ora imbavagliati da questo decreto, che non ci consentirà più di essere sulla notizia, di darvi lumi su quanto accade nel nostro territorio. Figuriamoci se la Procura di Vicenza si preoccupa di collaborare con noi cronisti di provincia per un incidente avvenuto in uno dei comuni dell’Alto Vicentino, con tutto quello che accade nel capoluogo!
Abbiamo sentito il bisogno di darvi queste spiegazioni per non dare adito ai soliti polemici con la mente svolazzante al complotto politico di volare nei prossimi giorni ancora più in alto: siamo noi giornalisti le prime vittime di queste nuove disposizioni, che i miei colleghi stanno subendo in silenzio. Io mi ribello, invece. Da cronista di ‘nera’ da 27 anni, non ci sto a lavorare con il racconto dei fatti fornito dai cittadini , che, per quanto preziosi e utili nelle loro segnalazioni, non sempre conoscono quei risvolti che solo gli uomini in divisa possono sapere attraverso sopralluoghi e indagini. Rivendico il rapporto istituzionale con le forze dell’ordine per potere ricostruire gli accadimenti di cronaca nel modo giusto e autorevole con cui si deve fondare una narrazione, che si avvicini il più possibile alla verità dei fatti. Ci auguriamo che altri colleghi scendano in campo per cambiare le cose e per poter tornare a darvi le notizie in maniera puntuale e attenta. Qui c’è in serio pericolo il diritto di cronaca. Anche l’ordine dei giornalisti, in questi giorni impegnato a riscuotere le quote degli iscritti, si dovrebbe muovere per metterci nelle condizioni di lavorare. Con la crisi economica, facciamo fatica a sostentarci e noi di AltovicentinOnliner non abbiamo ‘poteri forti’ nè contributi politici a mantenerci: non possiamo permetterci collaboratori in ogni angolo delle strade della quarantina di paesi che seguiamo. Abbiamo bisogno delle forze dell’ordine per poter sapere quello che accade sul nostro territorio, ma con questo bavaglio, non saremo più in grado di farlo.
Natalia Bandiera