Il costante aumento dei contagi e dei ricoveri, tale da aver indotto la Regione a sospendere parte della sanità ordinaria in tutte le strutture ospedaliere del Veneto, “non può che suscitare preoccupazione e accendere un campanello d’allarme sulla necessità urgente di procedere con la dose booster di vaccino”. Elena Di Gregorio, Tina Cupani e Debora Rocco, rispettivamente segretarie dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp Uil del Veneto, lanciano quindi un appello a “procedere con la massima urgenza nella prenotazione e somministrazione della terza dose: un atto di responsabilità e d’amore verso la collettività, e in particolare verso i più fragili che hanno naturalmente meno difese contro il virus”. Hanno preso parola così dopo aver letto la circolare del direttore generale della Sanità, Luciano Flor. con cui sono stati sospesi tutti gli interventi chirurgici non urgenti che prevedano ricovero in terapia intensiva e l’intera attività specialistica ambulatoriale non urgente. Inoltre, la circolare prevede la riduzione dell’attività internistica già programmata. Si tratta di un intervento reso necessario dall’impennata di ricoveri Covid, che tuttavia desta preoccupazione: sia per la situazione della pandemia in sé, sia per il pesante impatto che la limitazione alla sanità ordinaria avrà sui cittadini, a partire dai più fragili. Ebbene, per i sindacati dei pensionati, di fronte a questa situazione, “nuovamente così pesante e così delicata da gestire, l’impegno di tutti è fondamentale: già lo scorso anno abbiamo visto quanto la riduzione delle prestazioni di sanità ordinaria abbia pesato in termini di prevenzione e cura di altre malattie” e “sappiamo che il sistema sanitario non può essere messo ulteriormente sotto pressione, dobbiamo fare tutti la nostra parte”.

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