Domenica 25 novembre 2012 ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il femminicidio in Italia, dall’inizio del 2012, ha già fatto 110 vittime. Nel 2011 se ne sono contate ben 137, uccise per mano di uomini a loro vicine. Compagni o ex. Per dire basta a questi soprusi le donne di Cgil, Cisl e Uil di Vicenza si sono fatte ritrarre insieme in un’immagine che sarà affissa in tutti i luoghi di lavoro e che vuole sottolineare la presenza e l’aiuto che anche il sindacato può offrire a tante donne in questi casi. Parallelamente, le organizzazioni sindacali stanno conducendo anche una battaglia che mira ad arginare il fenomeno puntando sulla prevenzione, sui piani di intervento di zona e sulla contrattazione.
Tutti questi argomenti sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil, Fabiola Carletto della segreteria Cgil, Matilde Pappalardo per lo Spi, Lorenza Leonardi della Cisl e Grazia Chisin, segretaria generale della Uil e consigliera di parità della Provincia di Vicenza, affiancate da una piccola delegazione del movimento “Se non ora quando?”, promotore di una mobilitazione in programma per il 24 novembre prossimo in città.
Stando ai dati forniti dalla Questura berica, dall’inizio dell’anno ad oggi nel vicentino ci sono state 34 denunce e/o interventi della polizia per violenze su donne o minori. Nel 2011 sono stati 42, nel 2010 60. 8 i casi di violenza sessuale registrati nel 2012, 21 nel 2011, 10 nel 2010. I maltrattamenti in famiglia hanno già raggiunto quota 20 per l’anno in corso. Un dato analogo a quello dell’anno passato, ma in aumento rispetto al 2010 quando la polizia ha registrato 8 casi. 7 gli atti persecutori, come lo stalking, contati nel 2012 e 2011, 1 nel 2010. 21 gli ammonimenti effettuati dallo scorso gennaio, in crescita rispetto ai 5 del 2011 e agli di 11 due anni fa.
“Casi di violenza sulle donne oramai se ne contano uno ogni tre giorni. Purtroppo, però, il 93 per cento di questi soprusi non viene denunciato. È un fenomeno davvero drammatico dovuto in prima istanza al desiderio di possesso della donna da parte dell’uomo. In parte influisce anche la crisi che stiamo vivendo. Colpisce, tra le altre cose, come molte vittime che si presentano agli sportelli donna della nostra provincia siano laureate. Quindi, come si vede, non è un fenomeno che riguarda in prevalenza donne poco alfabetizzate”, osserva Fabiola Carletto.
L’azione che il sindacato intende intraprendere per mitigare questo fenomeno segue tre direttrici: prevenzione, piani di intervento di zona e contrattazione. “Per quanto riguarda la prevenzione, il nostro obiettivo è quello di inserire nella valutazione dei rischi dei lavoratori e delle lavoratrici, nei luoghi di lavoro, quelli legati al mobbing, ai contrasti e alle aggressioni verso i colleghi per mettere gli uomini e le donne nella condizione di interrogarsi sull’importanza di costruire relazioni positive”, spiega Lorenza Leonardi. “Intendiamo poi lavorare sui piani di intervento di zona perché, nel vicentino, solo quello adottato da Bassano del Grappa tiene conto del tema della violenza sessuale. Avanzeremo pertanto precise proposte per la costruzione e il monitoraggio del benessere tra i generi. Infine, a livello territoriale aziendale, vorremmo che venissero diffusi codici di comportamento in azienda, e inserite nel contratto delle iniziative che tengano in considerazione il benessere e lo stress delle persone, nonché l’organizzazione del lavoro”.
Un altro ambito sul quale il sindacato intende intervenire è la scuola. “La scuola è importante come momento di formazione/informazione per tentare un salto socio-culturale all’interno del nostro tessuto sociale”, spiega Grazia Chisin che, in qualità di consigliera di parità, sta monitorando la violenza all’interno della famiglia. “Chi subisce di più generalmente è la donna. Spesso si ritrova anche i figli contro, è lasciata sola, senza casa e ha bisogno di protezioni sociali esterne. Una grande opportunità che credo dovremo sfruttare è la convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza alle donne e la violenza domestica, sottoscritta dal ministro Fornero il 27 settembre scorso. Con questa convenzione possiamo dire al governo che deve legiferare in modo particolare e noi, come sindacato, possiamo predisporre un programma di prevenzione”.