‘Uno spettacolo che indaga il bullismo e le ragioni profonde che lo generano attraverso il confronto tra una madre, Coryn Fell, il mio personaggio, e l’insegnante di suo figlio Gidion, Heather Clark, interpretata da Ludovica Modugno’
Il secondo appuntamento con la 41^ Stagione Teatrale di prosa thienese è martedì 16 novembre 2021, repliche mercoledì 17 e giovedì 18 novembre, con  Il Nodo  di Johnna Adams, nella traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes, con Ambra Angiolini e Arianna Scommegna. Le musiche sono di Mauro di Maggio e Luna Vincenti. La regia è di Serena Sinigaglia.

Un’aula di una scuola pubblica. È l’ora di ricevimento per una insegnante di una classe di prima media. Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo: suo figlio alcuni giorni prima è stato sospeso, è tornato a casa pieno di lividi e lei vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore, forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza… Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi.
Perché, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile. Solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.
Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici?
 (foto di Serena Serrani)
 
Il Nodo è ambientato in una classe di quinta elementare della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma attenzione: il “dove” non è importante, importante è il “quando” e soprattutto il “perché”.
Quali sono le responsabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei figli? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? Com’è possibile che si possa scatenare una violenza tale da indurre un ragazzo o una ragazza ad uccidersi? Dove sbagliamo? Chi sbaglia? Di chi è la responsabilità? Il Nodo non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo (il che, comunque, basterebbe a renderlo assolutamente attuale e necessario), è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi le domande assolute come accade nelle tragedie greche, cerca le cause e non gli effetti. Ed è questo aspetto ad attrarmi di più.
Oggi abbiamo le piattaforme digitali per raccontare storie, per denunciare fatti e azioni rilevanti. Dunque a cosa serve nello specifico il teatro? Serve a mettere a nudo, nella sintesi e nell’intensità che lo contraddistinguono, le più profonde contraddizioni dell’uomo, le ragioni ultime del suo agire.
Heather Clark e Corryn  Fell non sono solo l’insegnante e la madre di Gidion. Il loro conflitto, come quello tra Medea e Giasone, tra Dioniso e Penteo, tra Eteocle e Polinice, racchiude in sé tutti noi come singoli individui e tutti noi come società. E ci pone di fronte alle nostre responsabilità: per ogni ragazzo ferito, umiliato, ma anche per chi umilia e ferisce, siamo noi ad essere sconfitti, come individui e come società, nostra è la responsabilità, nostra è la pena e il dolore.
La madre e l’insegnante di Gidion combattono per salvare se stesse dal baratro della colpa e forse per cercare un senso ad una morte tanto orribile. Nel frastuono e nel clamore della loro battaglia non si accorgono che solo una voce resta muta e lontana: quella del figlio.
Il nodo gordiano è un nodo che non puoi districare se non tagliandolo di netto. La metafora del titolo è dunque molto chiara: esistono conflitti che non possono più essere sciolti, ma solo recisi. E dunque: non bisognerebbe mai trovarsi in circostanze tanto estreme da risultare irrecuperabili.
Educare la generazione di domani è la più sacra, la più alta responsabilità umana. Trascurarla è un atto gravissimo che porta ineluttabilmente ad altrettante gravissime conseguenze. Eppure viviamo in una società dove i genitori troppo spesso difendono ad oltranza i loro figli, difendendo in realtà nient’altro che se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sotto pagati e poco, pochissimo considerati. Una società che ha rovesciato il principio cardine non solo dell’educazione ma anche del buon vivere sociale: il rispetto dei ruoli. Spesso si dice che non esistono più maestri. Il punto è, a mio avviso, che non esistono più allievi. Su Facebook, su Twitter, su Instagram, tutti possono dire la loro su qualsiasi argomento, senza averne le competenze e addirittura la benché minima esperienza. Un caos brutale nel quale facilmente restano impigliati i più fragili.
Haether e Corryn sono due figure tragiche che si fronteggiano, il campo di battaglia è la classe, il tempo è quello dell’ora dei colloqui e per l’esattezza dalle 14.45 alle 16.15. Un’ora e mezza di attacchi, difese, strategie, accordi sperati e immediatamente traditi, senza sosta. Una grande prova d’attore. Ambra Angiolini e Ludovica Modugno combatteranno per noi, sul palco, questa battaglia nella speranza che si possa tornare a parlarsi con senso di responsabilità e di rispetto. Perché parlarsi è meglio che combattersi, sempre”.   (Note di regia)
 
Martedì 16, mercoledì 17 e giovedì 18 novembre 2021  
IL NODO
di Johnna Adams
Traduzione di Vincenzo Manna  e Edward Fortes
Musiche di Mauro Di Maggio e Luna Vincenti
Regia di Serena Sinigaglia
Scene di Maria Spazzi
Costumi di Erika Carretta
Light designer: Roberta Faiolo
Produzione: Società per Attori e Goldenart Production
Tutti gli spettacoli della 41^ Stagione Teatrale di Prosa inizieranno alle ore 20.45.

Per informazioni e prenotazione: Ufficio Cultura negli orari di apertura al pubblico, piazza A. Ferrarin 1, tel. 0445-804.745-746teatro@comune.thiene.vi.it e cultura@comune.thiene.vi.it

La vendita al botteghino è possibile da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Per l’acquisto on line su myarteven.it e vivaticket.

Il programma della 41^ Stagione Teatrale Thienese è consultabile nei siti: www.comune.thiene.vi.it – www.myarteven.it – www.vivaticket.com e presso tutte le aziende di promozione turistica del vicentino.

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