Gli occhi ingenui ma attenti dei bambini veneti, le loro percezioni e immagini, la loro immaginazione. Il tutto rinchiuso ed espresso in disegni, pensieri e sculture che sono delle vere e proprie opere d’arte, che saranno esposti in una mostra itinerante, progetto è stato donato dallo Studio Adriani e Rossi di Thiene, che toccherà vari luoghi della Regione.
“Questa esposizione è una promessa mantenuta”, ha commentato Luca Zaia, presidente del Veneto, che ha definito la mostra “un’occasione per riscoprire la speranza per un futuro migliore”.
Il coronavirus ha generato grandi cambiamenti e procurato disagio, in particolar modo ai bambini che non sempre, vista la giovane età, hanno potuto comprendere a fondo le limitazioni alle quali si sono trovati improvvisamente sottoposti.
“La tragedia del Coronavirus ha causato sofferenze e lutti, ha visto un impegno eccezionale della nostra sanità e delle altre istituzioni coinvolte – ha sottolineato Zaia – Ma se parliamo del disagio a cui si è accompagnata, un prezzo altissimo è stato pagato da coloro che hanno perso mesi e mesi di libertà da bimbi o da adolescenti. La mostra non è l’occasione per festeggiamenti o celebrazioni perché la pandemia non è ancora finita ma è un momento per dire che ce la faremo ad uscire da questa situazione, ripetendo il messaggio più ricorrente tra quelli inviati dai giovanissimi: andrà tutto bene”.
COn queste parole il governatore ha presentato “Andràtuttobene” la mostra dei disegni e delle altre realizzazioni, ricevuti dai bambini veneti durante la pandemia e che già hanno cadenzato il punto stampa quotidiano dalla sede della Protezione civile di Marghera. Una mostra itinerante, il cui progetto è stato donato dallo Studio Adriani e Rossi di Thiene e realizzato dal Teatro Stabile del Veneto, che sarà inaugurata a Padova il prossimo 7 novembre e in successione toccherà tutti capoluoghi delle province venete, per concludersi a giugno con una tappa speciale a Vo’, città divenuta simbolo della battaglia contro il Coronavirus.
La presentazione a Venezia, è avvenuta nell’ambito del convegno nazionale ‘La pandemia vista con gli occhi di …’ a cui hanno partecipato il Direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, il Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Giorgio Palù, e il Direttore del Policlinico Militare di Roma, Roberto Rossetti. Nello specifico è stata illustrata oltre che dal Governatore, da Francesca Russo, direttore della Direzione regionale Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria, Carmela Palumbo, direttore generale Ufficio scolastico regionale e Gianpietro Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto.
“Le restrizioni legate alla pandemia hanno sicuramente avuto un impatto rilevante nei bambini, dai più piccoli ai più grandi, che sono stati coinvolti nelle loro relazioni e nel loro contesto familiare – ha continuato Zaia –. Il Veneto è la regione che durante tutta la pandemia si è preoccupata dei bimbi e loro lo hanno colto. Dall’inizio del lockdown, in pochi giorni sono arrivati un migliaio disegni e 320 lettere; non in seguito ad un appello ma spontaneamente. Come in un gioco è iniziata una fitta corrispondenza, fatta di immagini, sculture e altre forme artistiche. È stato il modo dei bimbi di descrivere quello che provavano e vivevano”.
“Questo evento offre un momento significativo di riflessione su quanto è accaduto negli ultimi venti mesi alla luce dei vissuti riversati dai bambini e dai ragazzi stessi nei loro disegni e nelle loro lettere – ha proseguito il presidente della Regione –. I giovani veneti si sono rivelati una schiera di artisti, le loro opere saranno esposte in tutti i salotti buoni dei capoluoghi del Veneto, tutte location che sarebbero una grande ambizione per artisti affermati”.
La mostra mette insieme 838 disegni, 54 disegni tridimensionali, 13 sculture, 76 pensieri e messaggi e anche un video messaggio, suddivisi in tre fasce: “Prescolare”, “Scolare” e Young”. Comprende, inoltre, numerose immagini del personale sanitario impegnato nel contrasto al Coronavirus. Seguirà il seguente percorso: Padova, Centro Culturale Altinate – San Gaetano (7-23 novembre); Mestre, Museo M9 (3-22 dicembre); Belluno, Spazio Gesuiti (14-23 gennaio); Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi (4-20 febbraio); Verona, Palazzo della Gran Guardia (4-27 marzo); Treviso, Palazzo dei Trecento (8 aprile – 1 maggio); Vicenza, Basilica Palladiana (13 maggio – 5 giugno); Vo’ (PD), Festa dei Bambini a Villa Contarini Giovannelli Valier (3-5 giugno). I bambini che non hanno avuto occasione di realizzare la loro opera, in tutte le sedi troveranno fogli e disegni per cimentarsi e quanto realizzato verrà comunque esposto.
“Come adulti tramite gli occhi di questi piccoli artisti potremo riscoprire la speranza in un futuro migliore – ha concluso Zaia –. Anche per questo i bimbi veneti meritano un grazie oltre che per aver sostenuto chi era in prima linea. Sono stati parte attiva di questa battaglia contro il Covid sopportando lunghi mesi di didattica a distanza, senza i giochi all’aperto, nella rinuncia forzata all’incontro con i compagni”.