Non avrebbe potuto farsi iniettare il farmaco anti covid poiché è allergico all’eccipiente del vaccino, ma Imad Rouita lo ha voluto a tutti i costi e grazie alla tecnica della ‘vaccinazione frazionata’ ha ottenuto l’inoculazione.
La tecnica specifica è stata utilizzata all’ospedale dell’Angelo a Mestre, nella Ulss3 veneta e Rouita non è l’unico caso.
“Mi sono affidato alla scienza – ha spiegato l’uomo – E ora quei miei amici che non si sono vaccinati per paura, pur essendo invece idonei, ci stanno ripensando”. L’uomo ha deciso di immunizzarsi sotto osservazione all’Angelo: il primo ospedale del Nordest ad aver già vaccinato in ambito protetto due soggetti, uno è appunto Imad, allergici all’eccipiente del vaccino.
Nessuno dei due pazienti ha riscontrato effetti collaterali, grazie alla tecnica della ‘vaccinazione frazionata’ ovvero con inoculazioni progressive. Tra pochi giorni sarà il turno di un terzo paziente risultato positivo all’allergene presente nel vaccino, che ha insistito per procedere comunque alla vaccinazione sotto osservazione.
Nella ‘vaccinazione frazionata’ ogni dose viene divisa in tre iniezioni somministrate in ambito ospedaliero a distanza di 20 minuti l’una dall’altra. Il paziente resta poi in osservazione per un’ora. L’efficacia è uguale, ma la tollerabilità è molto più alta.
Nella ‘vaccinazione frazionata’ ogni dose viene divisa in tre iniezioni somministrate in ambito ospedaliero a distanza di 20 minuti l’una dall’altra. Il paziente resta poi in osservazione per un’ora. L’efficacia è uguale, ma la tollerabilità è molto più alta.
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