L’emergenza smog nella pianura padana “diventi una priorità nazionale”. La richiesta è di Legambiente, che ha incontrato oggi assessori all’Ambiente di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto a Venezia, in occasione della scadenza di mid-term del progetto Life-PrepAir. “Dall’incontro di oggi”, dichiara il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, “emerge l’utilità di avviare un confronto continuato sull’inquinamento dell’aria insieme alle Regioni del bacino padano con l’obiettivo comune di capire cosa non ha funzionato fino ad oggi, quali sono le misure efficaci messe in campo e cosa manca per risolvere l’emergenza smog in quest’area. A partire dalla necessità che quest’ultima diventi una priorità nazionale”. Per questo, prosegue il direttore di Legambiente, “sollecitiamo il governo italiano affinché intervenga in maniera più incisiva con iniziative di supporto, ma anche di controllo e monitoraggio dell’efficacia delle misure previste dalle Regioni e dagli enti locali nella sfida decisiva che ci attende da qui ai prossimi anni. Intensificando gli sforzi, ma soprattutto concretizzando i risultati per migliorare la qualità dell’aria dei nostri territori”.
“La materia ambientale è assai complessa e non può essere perciò discussa senza mettere a confronto fattori di interesse spesso contrapposti – ha commentato l’Assessore -. Abbiamo presentato dei dati che dimostrano che, anche qualora ‘spegnessimo la Pianura Padana’, il problema degli inquinanti atmosferici resterebbe. Stiamo facendo un grande lavoro per ridurre la problematica, ma la questione va affrontata con la consapevolezza che non basta porre dei limiti generali senza considerare le situazioni particolari”.
“Nel momento in cui l’Europa impone un limite e condanna gli Stati che non lo rispettano, dovrebbe darci gli strumenti per essere in grado di raggiungere gli standard – ha continuato l’assessore regionale all’Ambiente-. Altrimenti, come abbiamo evidenziato con i numeri, alcuni obiettivi diventano irraggiungibili”.
“E’ necessario, quindi, essere coerenti con le scelte da fare rispetto ai molti fattori in gioco – ha concluso l’Assessore -. Penso ad esempio alle esigenze di energia, di mantenere un equilibrio a livello di consumo di suolo e alla tematica dello smaltimento dei rifiuti. Ribadisco che serve anche uno Stato che supporti i territori, perché pur essendo quattro i livelli governativi previsti dalla nostra Costituzione, le risorse vengono raccolte e gestite, in maggioranza, a livello centrale”.