L’obbligo di green pass nelle aziende piace al presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, secondo cui “in questo modo si tutela la salute dei lavoratori e si persegue l’importante obiettivo di evitare la chiusura delle attività produttive”. Il sistema camerale ha sostenuto fin da subito la misura, ricorda Pozza, evidenziando che ad esempio “nella Camera di commercio di Treviso-Belluno l’obbligo di presentare il green pass per entrare a lavoro è già attivo dal 15 agosto”. Ora “ci auguriamo che questa misura non crei tensioni o contrasti nella consapevolezza dell’importanza di uscire definitivamente dal Covid-19 che in questi mesi ha lasciato delle ferite profonde nel nostro sistema economico ed ora diventa più che mai prioritario non tornare indietro”.

Posto che “va fatto tutto il possibile affinchè non si verifichi una quarta ondata della pandemia che potrebbe portare a nuovi stop della produzione e conseguente nuova cassa integrazione, ad una nuova riduzione dei consumi ed ad una gelata sul turismo”, e che “il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute”, l’introduzione dell’obbligo di green pass per i lavoratori è una misura che convince Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto. L’obbligo “tutela la salute e la sicurezza in azienda”, afferma Boschetto, secondo cui la scelta del Governo è “chiarificatrice e coraggiosa”, afferma. Un po’ di chiarezza in più servirebbe invece per il paventato “regime di maggior favore” per le micro e piccole imprese con meno di 15 dipendenti. E in ogni caso ora sarà “fondamentale il compito delle parti sociali nell’accompagnare questa scelta con un aiuto alla comprensione e all’attuazione nei confronti delle aziende e dei lavoratori evitando, nel limite del possibile, di aumentare la spaccatura che sul tema si è prodotta nel Paese”, conclude il presidente di Confartigianato Imprese Veneto.

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