Si saprà oggi, se verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Federico Graziani, l’imprenditore thienese che nella notte tra venerdì è sabato, è precipitato con la propria Jeep Cherokee dal viadotto del fiume Brenta, sulla Nuova Gasparona, all’altezza del comune di Bassano del Grappa. E’ possibile che il magistrato titolare dell’inchiesta in cui è indagato un 43enne di Marostica, accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso, decida di eseguire l’esame autoptico per risalire con certezza al momento del decesso della vittima, che forse era ancora viva quando è finita nel greto del fiume Brenta. Una scena alla quale ha assistito un testimone che ha chiamato i carabinieri mentre chi aveva provocato la tragedia fuggiva via a bordo della propria auto, come se nulla fosse accaduto.

L’uomo si è presentato il pomeriggio seguente all’incidente in caserma dai carabinieri, ai quali avrebbe raccontato di avere ricordi confusi, ma di avere impresso nella mente la scena di un incidente. I militari hanno eseguito un’ispezione accurata sull’auto dell’investitore, ricostruendo nei dettagli quanto accaduto. Il 43enne di Marostica avrebbe tamponato la jeep di Graziani che ha quindi perso il controllo del mezzo, finendo nell’argine del fiume Brenta. Anzichè fermarsi e chiamare i soccorsi, segnalare quanto successo, si è dileguato. Sostiene di averlo appreso dai giornali che era morto Federico Graziani. I carabinieri della compagnia di Bassano dovranno presentare una relazione sul tavolo del magistrato titolare dell’inchiesta.Sulla vicenda si cerca di mantenere il massimo riserbo. Si sta valutando il ruolo del 43enne di Marostica, per capire come si siano svolti i fatti. Una cosa è certa, Graziani non era uno sprovveduto alla guida, nè un imprudente. Rispettoso delle regole, aveva fatto il carabiniere in Emilia Romagna per ben 5 anni. Si era congedato nell’89.

 

di Redazione Thiene on line

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