Inizia l’anno scolastico e gli studenti, insieme con gli insegnanti, che si sono vaccinati con una percentuale che raggiunge il 93% sono stati definiti un “esempio di civiltà” dal ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi riferendosi alla situazione italiana.
“Mai come quest’anno la data di lunedì 13 settembre ha un significato importante, perché segna non solo l’avvio del nuovo anno scolastico, ma anche un nuovo inizio, dopo un lungo periodo in cui gli studenti e le loro famiglie, gli insegnanti ed il personale scolastico hanno dovuto confrontarsi con il Covid-19 e le sue pesantissime conseguenze. Ci eravamo lasciati con l’impegno per una ripresa in presenza ed in sicurezza e possiamo dire orgogliosamente che l’impegno è stato mantenuto”.
Queste le parole del presidente della Regione Veneto in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico, all’insegna del ritorno dell’insegnamento in presenza e dell’abbandono della didattica a distanza.
“Tutti questi mesi in cui la scuola, gli studenti e i docenti sono stati costretti ad adattarsi a modalità di insegnamento alternative e non prive di conseguenze ci hanno dimostrato come la presenza, la socialità, la condivisione di conoscenze e idee siano fondamentali e abbiamo un valore pari a quello delle materie oggetto di studio”, ha continuato Zaia.
Il presidente della Regione Veneto ha dedicato anche un pensiero ed un ringraziamento ai tanti giovani che nel corso della campagna vaccinale hanno dato prova di altissimo senso di responsabilità e grande maturità, rappresentando un esempio virtuoso che ha reso possibile ricominciare in aula e seduti ai banchi di scuola.
“A tutti gli studenti e a tutti gli insegnanti rivolgo quindi il mio augurio per un nuovo percorso scolastico, che nel corso della pandemia abbiamo compreso avere un ruolo che va ben oltre l’apprendimento di nozioni, e che assume invece il significato più ampio e profondo di una crescita personale in cui ogni studente impara ad essere un individuo e a diventare parte di una comunità”, ha concluso Zaia.
La promessa di Bianchi: “La scuola sarà in presenza e resterà aperta per la salute psicofisica dei ragazzi”
“Non sono promesse, ma l’impegno di tutto il governo. Siamo al 93% del personale scolastico vaccinato”, ha
sottolineato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“La scuola lunedì comincerà e resterà aperta, lo prometto: questo è l’impegno di tutto il governo. Il personale scolastico vaccinato ha dato una prova di responsabilità che non ha dato nessun altro settore in Italia e siamo a quel livello anche con i ragazzi. La scuola ha reagito in un modo che sta dando insegnamento a tutto il Paese”, ha aggiunto il ministro.
“La scuola sarà l’ultima cosa che chiuderà nel Paese. È scritto chiaramente nel decreto del 6 agosto, il 111: se in un istituto si certifica un focolaio, si isola l’istituto. Se il contagio è in una classe, si isola la classe. Non vedremo più intere Regioni con i plessi chiusi per il Covid. Abbiamo scelto un approccio strutturale per non tornare più in Dad”.
Sulle polemiche relative al trasporto pubblico il ministro ha precisato: “Dipende dagli enti locali, ma il ministro Gelmini ha stretto un rapporto diretto con le Regioni. E le prefetture hanno continuato a lavorare”.
Mascherine: si valuta di toglierle se gli studenti sono tutti vaccinati
Bianchi ha confermato che si lavora alla possibilità di togliere la mascherina nelle classi in cui tutti sono vaccinati: “Partiamo con l’anno e poi lo faremo, stiamo lavorando alle linee guida”. Sul fronte delle classi numerose Bianchi ha assicurato: “Abbiamo investito molto per ridurre i disagi delle classi che superano il limite di legge che è fissato a 27 alunni”, mentre sulle assunzioni ha spiegato che “sono state 58.900, più 13mila che abbiamo messo in un percorso che sfocerà nel concorso l’anno prossimo. Quest’anno per la prima volta nella storia abbiamo fatto gli incarichi annuali il 4 settembre e non a ottobre”.