Contributi fino a 40.000 euro per chi acquista un immobile in una località montana  con meno di 5.000 abitanti con lo scopo di andare a viverci. È stato pubblicato , sul sito della Regione Piemonte, un bando che stanzia un totale di 10 milioni di euro ed è attivo in tutta Italia.

In regione l’intervento interesserà 465 Comuni montani, e consentirà di accedere a contributi da 10.000 a 40.000 euro per chi trasferirà la propria residenza in una di queste località e “la renderà propria dimora abituale per almeno dieci anni“. I fondi saranno assegnati secondo un punteggio che favorirà i più giovani: anche se potranno presentare domanda tutti i nati dopo il 1955, chi è nato dopo il 1980 riceverà un punteggio più alto.

Punti aggiuntivi saranno garantiti anche a chi sceglierà Comuni particolarmente remoti come nuova residenza, a chi ha un figlio di età di 10 anni o inferiore che vivrà in montagna e a chi svolgerà un lavoro nel paese montano in cui prende residenza o almeno al 50% in smart working dalla sua nuova residenza. Altre premialità saranno garantite a chi effettuerà recuperi delle abitazioni secondo le soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte, con materiali tipici del paesaggio alpino, o se i lavori saranno affidati a una ditta con sede in un Comune montano piemontese.

Questo non sarà l’unico bando della Regione Piemonte volto a incentivare il ripopolamento della montagna: in autunno arriveranno i contributi per le ‘botteghe dei servizi’, volti a sostenere le attività commerciali che offrono servizi alle comunità montane.

‘La Regione Veneto non ha idee’

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, interviene sul tema del ripopolamento delle montagne venete: “Dal 1994 è previsto che le regioni possano attivare incentivi finanziari e premi di insediamento, sia abitativo che imprenditoriale, per chi si trasferisce nei comuni montani e nella stessa direzione va la legge sui piccoli comuni del 2017. Altre Regioni hanno adottato o stanno adottando misure atte a favorire il ripopolamento delle aree montane, come nel caso del Piemonte che ha lanciato un bando da 10 milioni di euro per chi intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano con meno di 5mila abitanti. Oppure pensiamo al Trentino dove nei piccoli paesini vengono affidati alloggi in comodato per chi si impegna a rimanere e a partecipare alla vita comunitaria. Neppure l’Emilia Romagna è rimasta a guardare, destinando milioni di euro alle coppie e famiglie che hanno deciso di risiedere stabilmente in uno dei 119 comuni appenninici dell’Emilia-Romagna.

Dalla nostra Regione tardano ad arrivare risposte alle realtà montane che guardano con invidia a quanto avviene altrove e che subiscono ritardi a causa della politica regionale.

Serve un cambio di marcia deciso, non possiamo investire sulle Olimpiadi e allo stesso tempo dimenticarci di chi vive giorno dopo giorno nelle nostre bellissime e preziose montagne. L’esercizio finanziario regionale deve dare risposte entro lo scadere dell’anno per non aggravare una situazione che risente di un disinteresse annoso.

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