Il Giardino Jacquard apre le porte a Verbario_Cn, un insolito dialogo tra uno dei contesti più suggestivi della città e l’arte contemporanea. In programma sabato 4 e domenica 5 settembre (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19), l’evento si propone come un momento di riscoperta del Giardino Jacquard attraverso gli interventi installativi e performativi di sette artisti.
Coordinato dall’associazione Numa con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Cuore di Schio, Verbario_Cn rientra negli appuntamenti organizzati in occasione del bicentenario della nascita del grande architetto e paesaggista Antonio Caregaro Negrin, figura legata indissolubilmente a quella dell’imprenditore Alessandro Rossi.
“A metà 800 Caregaro Negrin è stato in grado di conciliare le esigenze della produzione industriale con la vita sociale degli operai impiegati nelle manifatture Rossi anche al di fuori del contesto lavorativo, con interventi urbanistici che hanno modificato radicalmente il tessuto sociale di Schio – spiegano dall’associazione Numa –. Ma il Giardino Jacquard ha un valore aggiunto perché risulta essere il primo giardino realizzato in Italia appositamente come luogo di svago per gli operai di una fabbrica e delle loro famiglie. Il risultato è una sorta di viaggio intorno al mondo, senza mai uscire dal perimetro del Giardino, attraverso le epoche: abbracciando la poetica ottocentesca dell’esotico e dell’eclettico, Caregaro Negrin mescola nelle sue architetture e lungo i sentieri del giardino il reale al fantastico, il medievale al moresco, la tradizione popolare locale alle culture di terre oltreoceano, piantando essenze provenienti da ogni parte del globo, in un progetto scenografico che ancora oggi stupisce e affascina”.
É in questo contesto che le opere e le performance dei sette artisti presenti andranno a creare un dialogo attivo con il luogo. Verbario_Cn avrà la forma di un itinerario concettuale a partire da alcune parole emerse dai testi autografi dell’architetto scledense (verzura, orrido, essenza, timpano, lana, scoglio, esedra…).
Christian Manuel Zanon aprirà il percorso installando, in un filo di lana, la relazione tra passato e presente, che tange e oltrepassa i sentieri del giardino evocando poeticamente le voci e le presenze degli operai i quali, dismessi i panni di lavoratori della fabbrica, trascorrevano il loro tempo libero con le proprie famiglie tra il verde e le esotiche architetture. Anna Altobello, nel suo intervento performativo, compirà un’esplorazione percettiva del luogo, spinta dalla ricerca di un legame tra il ritmo del movimento del corpo e la presenza silenziosa della ricchissima vegetazione. L’inedito strumento a fiato di Sergio Fedele andrà a sondare le profondità della terra, usando come cassa di risonanza per il suo “Ecatorf” le grotte artificiali che si aprono sotto la superficie del giardino e che sono, ancor oggi, popolate da esseri scultorei fantastici. Nell’intensa luce naturale che avvolge la serra, dedicata nell’Ottocento alla coltivazione delle orchidee (fiore amatissimo da Alessandro Rossi), le sculture di Andrea T. Barbiero appariranno come “elementi di gestazione”, nel loro essere essenziali, del concetto stesso di vita naturale.
Tra le gigantesche sequoie canadesi e le magnolie secolari Marta Fontana andrà a esaltare, con la sua installazione ambiente, il rapporto di interconnessione che esiste tra le piante e tra esse e l’uomo, mettendo in gioco, in un’alternanza simbiotica, il naturale e l’artificiale. Ancora una volta il rapporto tra naturale e artificiale è il punto focale, e viene espresso nella grande installazione di Denis Volpiana, artista particolarmente sensibile alla relazione duale che si crea tra questi due concetti, mettendone in luce soprattutto il paradosso, la frattura. Di eco teatrale è la performance di Andrea Cappelletto: l’artista, come “filtro percettivo”, entrerà in relazione con le forme e le peculiarità della “materia” del Giardino e, lasciando risuonare in sé ogni sensazione, andrà a trasmetterla attraverso il movimento del proprio corpo, dall’interno all’esterno.
“Il bicentenario della nascita di Caregaro Negrin è un appuntamento che attendevamo da molto e siamo molto soddisfatti delle iniziative realizzate finora. Conoscere a fondo la figura del celebre architetto ci permette anche di approfondire la storia della nostra città – dice l’assessore alla Cultura, Barbara Corzato –. Ancor più interessante, poi, è riscoprire i luoghi progettati da Caregaro Negrin attraverso delle contaminazioni con l’arte contemporanea. Sono certa che il percorso proposto da VERBARIO_CN ci offrirà un punto di vista nuovo con cui osservare e vivere il Giardino Jacquard”.
L’artista Andrea Cappelletto, inoltre, domenica 5 settembre dalle 10 alle 12 al Giardino Jacquard condurrà un laboratorio espressivo dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni. Prenotazione obbligatoria scrivendo a numa.contemporary@gmail.com.
Verbario_Cn è aperto al pubblico con offerta libera responsabile. Nel rispetto delle normative anti-Covid gli ingressi saranno contingentati, per assicurare il distanziamento fisico. È richiesto il green pass. L’evento verrà effettuato anche in caso di pioggia.