Occhiali scuri per coprire gli occhi gonfi di lacrime e silenzio per un addio straziante. Un fiume di parenti, amici, ma anche semplici conoscenti questa mattina al funerale di Manuel Turcato, il giovane che è mancato in seguito ad un incidente in moto.
Troppa gente per la chiesa del Grumello di Piovene Rocchette che non è riuscita a contenerla tutta.
Molti hanno dovuto dire addio a Manuel dal piazzale antistante. Pieno anche quello già prima dell’arrivo del carro funebre.
Fiori bianchi dappertutto all’ingresso principale della chiesa ad accogliere la bara del centauro di Santorso. Era ricoperta di rose bianche e seguita dalla mamma Luciana e dal papà Ugo, dalla sorella Ketty e dalla fidanzata Pamela, che, con lo sguardo affranto e sofferente si preparavano a dare l’ultimo addio al loro caro.
Un altro colpo difficile per la famiglia Turcato che negli anni ha dovuto accettare e superare davvero tante sofferenze. La perdita di Christian dodici anni fa, poi quella di Manuel. Entrambi vittime della strada e delle ‘due ruote’. Come se il destino ce l’avesse con loro.
I coniugi Turcato avevano pregato e fino alla fine avevano nutrito un filo di speranza per il loro “bambino” appeso al filo della vita.
Alla cerimonia l’Associazione italiana donatori di organi ha voluto ringraziare la famiglia di Manuel che ha accettato di far espiantare gli organi del figlio. ‘E’ difficile fare una scelta del genere. Ti trovi davanti alla morte di tuo figlio e ti trovi anche costretto a prendere una decisione importante come questa’. Ugo e Luciana non hanno esitato ad acconsentire . Questo è quello che avrebbe voluto Manuel. Lui che era così disponibile ed altruista, tanto che faceva parte del centro civile a favore dei disabili. Lui che dava sempre il suo sostegno con assoluta semplicità e naturalezza. “Finchè posso” diceva, e il suo aiuto era prezioso per tutti quelli a cui lo offriva, che non sono mancati al funerale.
Una cerimonia composta che si è conclusa con la canzone di Vasco Rossi “Gli Angeli” che sussurrava le parole “Quando ormai si vola non si può cadere più”.
A dare l’ultimo saluto anche gli amici che l’hanno ricordato come un ragazzo speciale e con un sorriso contagioso, sempre disponibile a farsi in quattro per gli altri. “Ciao matto”, è così che gli hanno detto addio, proprio come lui era solito fare con loro.
Alice Berti