“Dobbiamo valutare se sarà necessaria una terza dose di vaccino, ma ce lo dirà la comunità scientifica”. Lo ha sottolineato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che durante il punto stampa di lunedì 16 agosto ha aggiornato sulla situazione vaccini, annunciando anche uno studio sugli anticorpi, soprattutto per le persone più anziane.

“Dobbiamo attrezzarci, non attendere il diluvio universale, ha detto Zaia, sottolineando l’intenzione di ‘prevenire e non solo curare’.

“Serve uno studio anticorpale e lo faremo, per capire se e in che modo il vaccino ha fatto effetto”, ha continuato.

L’importanza del vaccino

“Il vaccino è fondamentale, ma non bisogna sottovalutare l’importanza del distanziamento fisico e l’uso delle mascherine – ha spiegato Zaia – Israele paga aver puntato tutto solo sul vaccino e non aver messo in pratica le misure preventive”.

Secondo il presidente, la comunità scientifica, al lavoro in tutto il mondo, deve lavorare per spiegare come mantenere la copertura vaccinale tra chi si è sottoposto al vaccino, inoculando se serve la terza dose.

“Quelli che performano peggio sono i 50enni”, ha sottolineato Zaia.

Green pass

“Il tema è complesso, ma è chiaro che da quando è entrato in vigore nei ristoranti chiusi è spontanea la riflessione che serva in tutti gli ambienti chiusi, come le mense aziendali”, ha detto Zaia, sottolineando però che la legge è di competenza nazionale e non regionale.

Operatori e medici no vax

Alcuni operatori e medici no vax hanno cominciato a vaccinarsi, portando il numero di non vaccinati nel settore sanitario da 17.700 a 17.500. Persone che lavorano sia nel settore pubblico che privato. Le Ulss procedono con il sollecito alla vaccinazione e, come soluzione finale, scatterà la sospensione. Lo ha comunicato Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità.

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