“E’ inutile che l’Unione europea stanzi risorse per la ripresa economica se poi decide di svendere i nostri prodotti e le loro aziende. I soldi per la ripresa non hanno alcun senso se non sono accompagnati da una politica di tutela dei prodotti tipici che rappresentano lavoro, ricchezza, cultura e benessere. Bruxelles decida da che parte stare, ma sappia che agiremo in ogni sede e con ogni mezzo per difendere il nostro Prosecco dall’assalto di prodotti come il Prosek”.
Lo afferma Alberto Villanova, Capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, intervenendo “in merito alle notizie che arrivano da Bruxelles sulle aperture dell’Ue al Prosek e sul rischio di una mancata tutela del nome ‘Prosecco’”.
“Se per il Commissario Europeo all’Agricoltura l’omonimia tra Prosecco e Prosek non è sufficiente a rigettare una richiesta come quella dei Croati, allora che senso ha impiegare tempo ed energie nella tutela del prodotto tipico, del locale, del turismo sostenibile, in particolare di un territorio eccezionale come il nostro, riconosciuto Patrimonio Unesco? – chiede Villanova – Il Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli non perda ulteriore tempo su questa assurdità e metta in chiaro subito che l’idea dei Croati di veder riconosciuto un vino che nulla ha a che vedere con il nostro Prosecco non può essere neanche presa in considerazione”.
“Su questo fronte, il Veneto non è disposto ad arretrare di un passo”, avverte Alberto Villanova.
Stampa questa notizia
