Godersi l’estate, ma non dopo avere compiuto un importante gesto di solidarietà.
“Donate il sangue prima di andare in vacanza”, è l’appello di Fidas Vicenza, che anche in tempo di pandemia ha registrato grandi numeri nelle donazioni, ma è consapevole che la necessità è sempre tanta. Il calo delle donazioni è fisiologico con l’estate, per questo compiere questo gesto di solidarietà è ancora più importante.
“Non dimentichiamoci di chi ha bisogno. Chi dona il sangue prova uno straordinario benessere e senso di utilità”. Ha spiegato la presidente Chiara Peron, che per l’occasione ha lanciato un appello via video per sensibilizzare anche i più giovani.
“Donare il sangue significa donare la vita”. Quando ci si trova ad aver bisogno di una trasfusione, la situazione è generalmente seria, la preoccupazione è tanta. E si spera che ci sia una sacca di sangue a disposizione, subito, per poter affrontare il momento di difficoltà. “Fortunatamente quella sacca si trova sempre – ha sottolineato Chiara Peron – Ma ciò avviene perché esiste un’organizzazione efficiente, fatta di volontari convinti ed affiatati, e, soprattutto, migliaia di donatori che, ogni giorno, vanno a donare il sangue. È un gesto semplice, che fanno in molti, ma che non va dato per scontato”.
Nel periodo estivo è fisiologico il calo di donazioni, ma è altrettanto importante ricordare a chi mette a disposizione se stesso per gli altri quanto sia importante continuare a compiere questo atto d’amore. “La provincia di Vicenza dovrebbe essere eletta ‘Oasi del dono’. Sì, perché i vicentini rappresentano uno straordinario esempio di generosità – ha aggiunto la presidente Peron – ed al tempo stesso riescono a fare un sano e costante proselitismo. Non dobbiamo nascondere, infatti, che la ricerca di nuovi donatori non può interrompersi. È indispensabile avere ogni giorno una schiera di persone pronte a tendere il braccio appena vengono contattate dal nostro ‘centro operativo’, fatto di volontari che credono fermamente nel lavoro che fanno. Un’opera di buona volontà al servizio della comunità”.
Il dono del sangue non è indirizzato alla singola persona che ha bisogno, ma è un gesto che simboleggia, da tutti i punti di vista, l’altruismo. “Quando si va a donare il sangue non si compie un atto di generosità tra due persone: donatore e ricevente – sottolinea la presidente Peron – ma si mette a disposizione qualcosa di sé per il bene comune. E lo si fa in modo del tutto gratuito, anonimo e, senza dubbio, disinteressato, ma con la convinzione ferma che si sta facendo del bene”.
In estate, quindi, è importante andare a donare. Forse ancor più che nel resto dell’anno. “I donatori, non dobbiamo dimenticarlo, non sono dei robot, non rispondono simultaneamente e meccanicamente alla chiamata – ha concluso Chiara Peron – Ciascuno di noi, specie negli ultimi due anni, con la pandemia da Covid-19, vive ansie, preoccupazioni e frustrazioni. Non possiamo permetterci di perdere donatori, anche quando le ‘riserve di sangue’ sembrano sufficienti al fabbisogno del territorio. Occorre essere previdenti e lungimiranti nel programmare le donazioni, guardando al bene comune, alla comunità e, talvolta, pensando anche a quei territori meno fortunati, dove il nostro sangue può finire per colmare carenze dovute alla più svariate ragioni.
In questi ultimi 15 giorni il Crat evidenzia una decisa riduzione della raccolta in tutta la regione a fronte di un aumento dei consumi. I dati evidenziano una preoccupante tendenza alla riduzione sia per quanto riguarda le donazioni di sangue intero che di plasma.
La richiesta è chiara, quindi: “prima di preparare la valigia dedicate qualche momento del vostro tempo ad andare a donare. Questo gesto renderà sicuramente la vostra vacanza più serena e vi sentirete pienamente soddisfatti”.