“Ennesimo prelievo coatto di un bambino, strappato alla sua mamma con modalità feroci”, per essere portato in una casa famiglia. E’ la denuncia che arriva, attraverso Facebook, da MovimentiAMOci Vicenza, associazione che si batte contro la cosiddetta violenza istituzionale.
Una storia, quella di Luca, di cui si è occupata anche DireDonne. “Accerchiati, controllati da tempo per trovare il momento giusto per agire- è il racconto dei fatti di queste ultime ore- e prelevare un bambino epilettico traumatizzandolo per la vita. La mamma presa di forza e fermati i nonni disperati, la casa devastata, perquisita. Diteci se questo è un Paese civile?” scrivono.
A stabilire che il figlio, finito al centro di una lunghissima battaglia legale tra i genitori per l’affido, debba essere portato via alla madre è un provvedimento del Tribunale dei Minorenni di Roma che nel dicembre 2020 ha nominato un tutore e un curatore speciale per il bimbo, disponendo ‘con urgenza’ il suo ‘collocamento presso adeguata casa famiglia, a cura del servizio sociale competente’, che ‘potrà avvalersi della forza pubblica, in caso di necessità’. E così adesso è stato. Ma Luca è un bimbo piccolo che da anni convive con una grave malattia del sistema nervoso centrale che lo porta ad avere periodicamente delle crisi, tenute sotto controllo dalla mamma grazie a una terapia farmacologica perfezionata nel tempo e a uno stile di vita adeguato alle sue fragilità. “Per Luca qualsiasi cosa può configurarsi come un trauma- aveva raccontato la madre a DireDonne- un suo spostamento in casa famiglia, col distacco da me e dai suoi nonni ai quali è legatissimo, andrebbe al di là della sua comprensione”.
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