Il green pass sarà obbligatorio dal 5 agosto ma da subito sono emersi i primi problemi, portati alla luce da chi ha avuto il covid e con una sola dose di vaccino non riesce a scaricare il certificato. Problemi burocratici, visto che le caratteristiche di idoneità per ottenere il desiderato documento ci sono tutte, ma che impediscono un normale approccio a quella quotidianità, fatta anche di palestre, ristoranti e bar al chiuso, cinema e teatri, che tanto sono mancati durante la pandemia.
A sollecitare il premier Mario Draghi ed il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuta la deputata breganzese Silvia Covolo, di Breganze, che ha inviato una interrogazione a risposta scritta perché gli enti competenti della salute pubblica intervengano il prima possibile per concedere il green pass a chi ha i requisiti per averlo ma non ci riesce per ragioni ‘tecniche’.
“Il decreto legge annunciato ieri per il ripartire di numerose attività della vita sociale non deve creare problemi a quei cittadini che non hanno ancora ricevuto o, comunque, non sono riuscite a scaricare il green pass nonostante il possesso dei requisiti necessari”, ha spiegato Silvia Covolo.
Il certificato obbligatorio servirà per servizi di ristorazione per il consumo al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi, musei, piscine, palestre, centri termali e centri culturali, attività di sale da gioco, concorsi pubblici e molte altre attività. Cose della vita quotidiana, che oltre a consentire una vita più piacevole si possono tradurre anche in una ripresa economica per quei settori costretti a chiusure prolungate.
Da qui la necessità che a chiunque abbia i requisiti per ottenere il green pass sia consentito di averlo senza difficoltà.
“Si registrano migliaia di segnalazioni relative ai soggetti guariti dall’infezione, i quali, pur avendo ricevuto una dose singola di vaccino, e quindi completato il ciclo vaccinale nel rispetto delle indicazioni diramate dal Ministero della Salute, ottengono in risposta dal sistema una certificazione incompleta, che riporta la dicitura 1 di 2, la quale non gli consente di usufruire concretamente del green pass, non essendo sufficiente già ora per viaggiare all’estero e, a partire dal 6 agosto, probabilmente, neppure per entrare e consumare in un ristorante al chiuso, salvo che il soggetto già guarito e già vaccinato non si sottoponga pure a un tampone – ha evidenziato Silvia Covolo – Sono quegli stessi soggetti che ci danno conto dei numerosi disservizi che si stanno registrando in questi giorni, proprio mentre si annuncia l’applicazione estesa del certificato, con i numeri verdi del Ministero che sono costantemente occupati e, quando non lo sono, non riescono a fornire soluzioni concrete alle problematiche rappresentate dai cittadini, lasciandoli dunque privi di assistenza nel labirinto burocratico che li circonda. Lo stesso dicasi per la mail di supporto dedicata sulla piattaforma dgc.gov.it, nella cui casella le segnalazioni dei cittadini sembrano finire nel dimenticatoio”.
Silvia Covolo ha quindi chiesto ufficialmente “quali iniziative di competenza intendano adottare governo e ministero per risolvere, con la massima urgenza, le problematiche indicate, al fine di evitare che i ritardi e i disservizi sopra rappresentati si ripercuotano sulla vita dei cittadini e sulla ripresa economica delle attività”.
A.B.