“Sono sempre molto orgoglioso di essere italiano, porto l’italianità, che è un valore importante per un artista, in giro per il mondo. Di questo mi sono sempre inorgoglito perché l’Italia è il Paese dell’arte e della cultura radicata e profonda. Quello di cui a volte invece sento la mancanza è che il Paese non investe abbastanza sull’arte e sulla cultura che è il nostro punto di forza nel mondo. Siamo conosciuti per essere questo e spesso noi stessi non ce ne rendiamo conto e non investiamo mentre invece è anche un investimento redditizio”. Lo ha detto Roberto Bolle, intervenuto agli Stati generali della Cultura del Sole 24 ore.
“Negli ultimi anni dei corpi di ballo che prima c’erano non ci sono più. Tutte queste realtà- ha detto Bolle- si sono andate via via perdendo ed è un impoverimento del nostro Paese e molti giovani non hanno prospettive future e devono andare all’estero. Abbiamo quattro compagnie, di cui molte con organico ridotto, Napoli e Palermo, e due più grandi come Milano e Roma. Ma sono pochissime rispetto agli enti lirici che ci sono e al bisogno di cultura. C’è un progressivo impoverimento che è preoccupante perché non c’è la voglia e la consapevolezza di voler sostenere questa arte ma tutte le arti. Sembra che non ci sia la comprensione di quanto importante per noi sia la cultura che è un investimento che arricchisce non solo a livello di immagine ma anche a livello economico il nostro Paese”.
Bolle ha concluso dicendo che andrebbe “sempre più incentivato l’aiuto privato verso l’arte e la cultura detassando e dando le agevolazioni migliori”.
Agenzia Dire