“Sta venendo giù la montagna”. Poche parole che descrivono il terrore vissuto in una valle che per qualche interminabile minuto è sembrata sbriciolarsi sotto la violenza di una pioggia battente che ha sgretolato tutto, come il latte con i biscotti.
Nel tardo pomeriggio di martedì 13 luglio, l’Altopiano dei Sette Comuni, quello dei Fiorentini e l’intera Valle dell’Astico sono stati lo scenario di un’evento dai caratteri eccezionali: in due ore quasi 140mm di precipitazione cumulata, oltre 200 quelli raggiunti se si amplia la forbice a cinque ore.
Numeri che mediamente vengono raggiunti complessivamente in due mesi e che invece sono scesi tutti insieme picchiando su un territorio già morfologicamente fragile, creando smottamenti e frane diffuse in tutto il comprensorio tra lo sbigottimento e la paura generale.
La Trattoria ‘Al Fortino’ rischia l’addio
E se per l’Altopiano l’emblema della furia devastatrice della natura è stata Malga Granezza colpita lo scorso giovedì da una tromba d’aria che ne ha sradicato tetto e travature, nella Valle dell’Astico la vittima più illustre del maltempo è stata sicuramente la nota Trattoria ‘Al Fortino’ in comune di Arsiero.
Il locale gestito da Severino e dalla moglie Andreina si trova a pochi passi dalla rinomata località Pria: un posticino accogliente dove la giovialità dei proprietari si sposa con la bravura nell’offrire semplici prodotti del territorio preparati e impiattati però con gusto e professionalità.
Una buona cucina che gli affezionati di passaggio e i tanti clienti della zona rischiano di perdere per sempre: “Non so se riapriremo” – commenta amaro Severino mentre col figlio cerca di salvare qualcosa dal fango che ha ricoperto tutto, incurante dei sacrifici di una vita – “tutti gli elettrodomestici sono da buttare, ci sono melma e detriti ovunque e il muro dove si è appoggiata la frana ci dà da pensare”.
Tanti gli attestati di stima fatti anche solo di una solidarietà silenziosa e composta, come quella dell’ex consigliere regionale Maurizio Colman, uno dei primi a passare per sincerarsi della situazione mentre fuori dal locale e lungo tutta la Strada Provinciale 350 continua incessante la processione di ruspe e camion impegnate nella rimozione di sassi e ghiaia: un affetto dimostrato anche da molti saliti appositamente anche da fuori comune, increduli per scene che sembrano tratte da un film apocalittico e invece raccontano la triste realtà.
Arsiero, pesanti danni anche ad un negozio del centro
Anche se con danni meno pesanti della trattoria, anche il ‘Dolce e Salato’ di Elena Canella ha patito non pochi disagi causati dall’acqua che si è infiltrata nell’apprezzata bottega di panificati e generi alimentari proprio nel cuore di Arsiero, compromettendo la regolare attività dell’esercizio commerciale almeno per qualche giorno e con la speranza di vedere ristorate almeno le spese vive di apparecchiature che anche nel suo caso andranno ricomprate.
Velo D’Astico, gli interventi del 2014 hanno evitato la catastrofe
Anche Velo ha avuto le sue ore di paura con un rio completamente uscito dal suo alveo poco distante dalla zona industriale di Seghe dove grazie al pronto intervento della Protezione Civile di Cogollo del Cengio i residenti se la sono cavata con qualche allagamento ai piani interrati. “Criticità anche in Strada Molini dove servirà un corposo intervento di risanamento” – commenta il Sindaco Giordano Rossi – “ma se penso a quello che abbiamo scongiurato mi ritengo soddisfatto”. Non solo lui infatti vedendo quel diluvio senza tregua ha avuto un tremendo déjà vu pensando a pochi anni indietro o ancora al maltempo del 1999: “Gli interventi fatti nel 2014 hanno salvato contrà Maso e la struttura ha retto. Sappiamo quanto sia complessa la nostra situazione e per questo ieri abbiamo operato con grande celerità e attenzione. Ringrazio tutti i volontari, consiglieri inclusi, che si sono adoperati con me per monitorare la situazione a tutela dei nostri cittadini”.
Viabilità: dai Fiorentini alla SP350 si riapre, ancora chiusa la SP78 da Pedescala verso Rotzo
Enorme lo sforzo organizzativo e logistico per ripulire e mettere in sicurezza un territorio crivellato dal nubifragio di ieri: frane che hanno interessato arterie principali e viabilità interna. Anche se proseguirà un puntuale monitoraggio del territorio in sinergia tra uffici tecnici dei comuni, Vi abilità e Regione, risultano ora percorribili seppur con prudenza sia la SP64 Arsiero – Tonezza, sia la SP350 in entrambi i sensi di marcia. Chiusa ancora invece la SP78 del Piovan verso Castelletto di Rotzo.
Tempestiva anche la riapertura operata dal Comune di Valdastico della SP84 in località Forme Cerati dove alcune abitazione sono state coinvolte da una colata di detriti e fango.
Il terrore di automobilisti e pendolari bloccati lungo la SP350
“Pensavo che non sarei più arrivato a casa mia” – racconta Alessandro che lavora come tecnico in una grossa azienda di Trento e che ogni giorno parte da Chiuppano per raggiungerla. “Mi sono trovato davanti un muro d’acqua, la strada era allagata e galleggiavano detriti di tutti i tipi. All’improvviso la macchina di fronte a me si ferma, inserisce le quattro frecce. Riesco solo a intravedere una massa di rocce e fango che scivola inesorabile e occupa tutta la strada, non so come ci siamo girati in un tratto di carreggiata così stretta. Intanto piove a dirotto, prendo un’altra strada e tento una deviazione ma siamo bloccati anche qui: non c’è modo di scendere verso casa. Sul ponte di Pedescala l’Astico è di un marrone scuro che pare quasi nero, fa paura. Mi avvicinano due signore coi bambini dietro che piangono, spaventati anche loro. Mi faccio seguire verso la chiesa dove nel frattempo una ventina di auto è in sosta, senza sapere cosa fare e dove andare. Molti hanno anche danni alla carrozzeria. I residenti si affacciano alle porte, sono atterriti anche loro e chiedono cosa è successo. La montagna ci stava cadendo addosso, siamo salvi per miracolo, ma ora è questo che conta”.
Marco Zorzi