Coldiretti Vicenza batte i pugni e dice “no” alle infrastrutture che comportano sottrazione di suolo agricolo. “No alla variante 46” quindi, perché non viene ritenuta assolutamente indispensabile.
Dopo la presa di posizione contro il fotovoltaico a terra, Coldiretti scende in campo per preservare l’area di campagna che percorre i Comuni da Malo, Isola Vicentina, Villaverla a Dueville.
“Siamo contrari a qualsiasi opera, di dubbia utilità o necessità – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – che comporti un’ulteriore sottrazione di suolo agricolo, a meno che la stessa non sia assolutamente indispensabile. Va evidenziato, peraltro, che la sottrazione di suolo agricolo non comporta solo un grande danno alle imprese di settore ed alla produzione, quindi all’economia locale, ma anche alla comunità. Privare i cittadini della terra e delle piante, che contribuiscono a rendere l’ambiente migliore, è un atto irresponsabile”.
Infrastrutture sì, ma solo se assolutamente necessarie
“Realizzare nuove infrastrutture può avere un senso soltanto se le medesime – prosegue Cerantola – sono strettamente indispensabili per la funzionalità del territorio e, soprattutto, se sono inserite in una programmazione organica, coordinata dalla Provincia, che eviterà il susseguirsi, nello stesso territorio, di ripetuti interventi. La realizzazione di un’opera, va ricordato, deve giovare non a singole categorie, ma alla collettività e, soprattutto, non deve nuocere ai cittadini tutti, che devono trarne un diretto ed immediato vantaggio”.
No al taglio delle poche campagne rimaste
“Preservare le nostre campagne è un dovere di tutti. L’area che percorre i comuni da Malo, Isola Vicentina, Villaverla, Dueville – sottolinea Cerantola – rappresenta l’unico polmone verde rimasto nell’Alto Vicentino. Non possiamo permetterci di barattarlo a favore di un’infrastruttura dalla dubbia utilità. Riteniamo opportuno, se la realizzazione dell’opera è indispensabile e di indubbia utilità per il territorio ed i cittadini, individuare un percorso alternativo, meno impattante, magari lungo il Timonchio, prevedendo pure la realizzazione di una pista ciclopedonale. Il tutto, però, dovrebbe essere inserito in un piano generale della viabilità, che non renda necessari altri interventi sulla stessa area”.
Un dialogo chiaro, costante e corretto
Coldiretti Vicenza chiede di essere al centro di questa programmazione, per poter far sentire la voce del mondo agricolo, che è chiamata a rappresentare e tutelare efficacemente. “Come Organizzazione maggiormente rappresentativa del territorio – conclude Cerantola – riteniamo necessario essere coinvolti ed interpellati tempestivamente dalla Provincia e dalle Associazioni di categoria, che spingono per la realizzazione delle infrastrutture, al fine di poter manifestare il nostro pensiero”.