“La mia famiglia non crede ai vaccini ma è l’unica arma per tornare a vivere. Io voglio vaccinarmi per essere libero“. Lo afferma Matteo, un 17enne di Firenze, che si è rivolto all’Associazione avvocati matrimonialisti della Toscana dopo che i suoi genitori, entrambi no vax e non sposati, gli hanno negato il consenso a ricevere il vaccino anti Covid.
Matteo non può conferire mandato al legale, proprio perché minorenne. Dunque il liceo o un’altra istituzione sarà chiamata ad attivare il servizio sociale territoriale per avviare un ricorso innanzi al tribunale competente. Insomma, alla fine sarà il giudice a decidere, ma il percorso è tutt’altro che semplice. Analogamente la procedura potrebbe essere attivata rivolgendosi al Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Altrimenti c’è un’altra strada ancora: rivolgersi all’Ufficio interventi civili della procura minorile che, in un verbale di ascolto, cristallizza la volontà del minore consentendo di chiedere l’apertura di un procedimento presso il tribunale per i minorenni che, a sua volta, nominerà un curatore speciale che sosterrà l’istanza del minore contro i genitori. In ogni caso sarà solo il giudice a poter dirimere il conflitto.
“Con l’estensione anche ai giovani minori di 18 anni della vaccinazione contro il Covid si stanno moltiplicando i contenziosi tra genitori e figli sulla vaccinazione”, spiega l’avvocato Gianni Baldini, presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti della Toscana che ha già ricevuto varie richieste d’intervento.
“Sta succedendo che i figli minori si vogliano vaccinare e i genitori non siano d’accordo – spiega il legale alla ‘Nazione’ – Ma capitano anche situazioni in cui i genitori, siano essi sposati o separati o divorziati, abbiano visioni discordanti sulla vaccinazione”. E quindi chi decide? Il problema è che nell’ordinamento giudiziario italiano i minorenni soggetti all’autorità genitoriale non possono decidere per la propria salute e neppure di rivolgersi a un legale. Il tema è particolarmente delicato, in questo momento “per gli adolescenti la vaccinazione rappresenta non solo la possibilità di recupero della propria normalità, ma anche un gesto di responsabilità sociale”.
I problemi sorgono se i genitori non sono d’accordo. “Di regola la scelta di vaccinare un minore deve avere il consenso di entrambi i genitori”, e questo vale “sia per le famiglie nelle quali i genitori sia coniugati, conviventi o legalmente separati o divorziati”, spiega Baldini. Alla fine sarà il giudice a stabilire se i ragazzi potranno vaccinarsi. “In tutte le ipotesi di contrasto, sia tra genitori (uno favorevole l’altro contrario) sia con il figlio, il conflitto se non riesce a comporsi all’interno della famiglia deve essere risolto con ricorso al tribunale per i minorenni – spiega l’avvocato matrimonialista – Da valutare altrimenti il ricorso al tribunale ordinario, quando i genitori sono separati/divorziati e anche quando è pendente il relativo giudizio”. Nel caso in cui il minore si voglia vaccinare ma i genitori siano contrari, “la miglior strada sarebbe quella dell’istituto scolastico o altra istituzione vicina al minore, che potrebbe attivare il servizio sociale territoriale affinché avvii un ricorso innanzi al tribunale competente”.
Adnkronos