Sono stati giorni duri e infuocati a Bassano del Grappa, dopo la caduta ‘dal pero’ del sindaco Elena Pavan che ha dichiarato ai giornali di essere stata colta di sorpresa dalla notizia del trasferimento degli uffici amministrativi dall’ospedale cittadino a Marostica.

Apriti cielo. Al sindaco leghista accuse al vetriolo da parte del Pd che siede all’opposizione. A Elena Pavan ne sono piovute addosso di tutti i colori: dall’insinuazione di non essere all’altezza di rivestire un ruolo delicato come quello della presidenza della Conferenza dei Sindaci, all’essersi fatta bypassare (fonte Bassanonet) dal tosto direttore generale Carlo Bramezza, che con nonchalance ha dato l’annuncio tramite i media, senza portare l’argomento sul tavolo dei primi cittadini.

Stesso identico copione nell’Alto Vicentino, dove però nessuno si è sognato di muovere quelle feroci accuse al nostro presidente della Conferenza dei Sindaci, che ha dichiarato le stesse cose riguardo lo spostamento degli uffici dal Boldrini.

Nemmeno un soffio di vento ha toccato Franco Balzi, che a differenza di quanto avviene a Bassano sembra rinchiuso in una specie di fortino, dove se la canta e se la suona da solo.

E guai se la stampa osa portare alla luce dei problemi che i privati cittadini comunicano alle redazioni giornalistiche, secondo il primo cittadino di Santorso tutto deve passare da lui.

A farlo godere di questa posizione, è la situazione politica dell’Alto Vicentino, dove anche il grillo parlante Carlo Cunegato, il più ferrato senza dubbio in materia di sanità, non osa mettere in discussione l’operato (?) di Balzi, figuriamoci se qualcuno si permette di chiederne le dimissioni.

Franco Balzi è aiutato anche dal fatto che la sua opposizione va a braccetto con la Lega, per cui attaccare lui significherebbe attaccare la Regione, titolare della Sanità. Ed ecco che, con scenari identici, a Bassano va in scena una vera e propria guerra fra partiti, che hanno letteralmente chiesto ‘la testa’ di Elena Pavan, da noi va sempre in onda la stessa trama: “tutti insieme appassionatamente”.

Nessuno che prova a tirare giù da quella sedia il presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2, che per diversi motivi alla fine è sostenuto sia dalla destra che dalla sinistra.

E pensare che i sindaci dell’esecutivo sono tutti civici, sono quelli che quando si sono presentati alle elezioni hanno giurato ai cittadini a cui chiedevano il voto, che avrebbero fatto esclusivamente il bene della comunità, ma quando c’è da spalleggiarsi, i fatti dell’ospedale lo dimostrano abbondantemente, prevalgono sempre le logiche di schieramento politico. Se c’è un sindaco in zona, che ha dimostrato veramente che cosa significa essere ‘civico’, è l’asiaghese Roberto Rigoni Stern, che per difendere l’ospedale dell’Altopiano non ha guardato in faccia nessuno e non ha esitato a chiamare le troupe della Rai per far valere il proprio territorio.

Perché Elena Pavan viene messa in croce e Franco Balzi viene risparmiato anche se avrebbe molti più motivi per essere ‘lapidato’, date le schede ospedaliere, le ultime scelte sulla chirurgia, la carenza di medici e personale e le polemiche delle dipendenti delle cooperative?

Da lui, paladino degli operai e degli ultimi della società, con un passato nel mondo dei fragili, non ha fatto nessuno commento sul salario al limite della legalità delle operatrici che si occupano dei disabili a scuola: da lui ce lo saremmo aspettato. Anzi, ci saremmo aspettati che fosse il primo a portare a conoscenza della dirigenza della Ulss7, la situazione precaria e vergognosa di questa categoria sottopagata e umiliata da un contratto ‘fantozziano’ che ha avuto la ribalta della cronaca solo per la coraggiosa denuncia delle ‘vittime’.

Il punto verrà affrontato domani, grazie al sindaco Giovanni Casarotto, al quale si sono direttamente rivolte le mamme dei disabili, che fanno le spese della precarietà delle figure professionali che si occupano dei loro ragazzi, ma sembra impossibile che Balzi, presidente della Conferenza e conoscitore della realtà delle coop, non ne fosse a conoscenza.

Ma è solo uno dei problemi al quale il ‘sindaco nel fortino’ non ha reagito con personalità. Nessuna reazione nemmeno davanti al divieto da parte dell’energico Bramezza di mettere piede in ospedale salvo che per motivi di salute.

Lui che in piena emergenza covid aveva sfilato tra i corridoi dell’ospedale Alto Vicentino ostentando il suo ruolo, ha dovuto incassare l’invito del dg.

Lui che aveva richiesto addirittura un ufficio dentro l’ospedale.

Un flop che non ci si sarebbe aspettati dopo gli annunci all’esordio del mandato, toni che si sono fatti sempre più deboli fino a diventare silenzio, passando per una emergenza sanitaria storica in cui sarebbe dovuto essere il leader locale nella comunicazione.

Natalia Bandiera

Anna Bianchini

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