La Regione Veneto vaccinerà già nei prossimi giorni gli operatori turistici di qualsiasi età. Lo annuncia il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale, spiegando che gli operatori turistici potranno di fatto prenotare il vaccino “forzando” la piattaforma, ovvero dichiarando di far parte del mondo del turismo e presentando poi una apposita certificazione al momento della vaccinazione. Fondamentale potrebbe essere la possibilità di utilizzare per gli operatori turistici il vaccino Johnson&Johnson, di cui la Regione Veneto ha in magazzino 20.000 dosi e ne riceverà altre 40.000 la prossima settimana, per un totale di 60.000. Considerando che la Regione stima in 74.000 gli operatori del turismo, “se possiamo utilizzare Johnson&Johnon li facciamo in una settimana, il turismo Covid free non è un miraggio”, sottolinea Zaia. Per questo “chiedo ad Aifa di chiarire cosa vuol dire ‘raccomandato per gli over 60′”, ovvero con che tipo di consenso informato si potrebbe procedere a somministrare il vaccino anche a chi ha meno di 60 anni. Tra l’altro, “noi arriviamo prima di altri colleghi che hanno ancora più soggetti over 60 da vaccinare”, ma a breve il chiarimento servirà a molti, dato che le dosi di Johnson&Johnson stanno iniziando ad arrivare e “cosa ne facciamo poi” se non ci sono più over 60 da vaccinare?, domanda retorico Zaia.
I numeri
Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 159 nuovi casi di Covid, con un’incidenza dello 0,46% su 34.431 tamponi effettuati. “È la giornata con il valore più basso della storia”, commenta il presidente della Regione Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. I soggetti attualmente positivi sono 10.531, i ricoverati sono 833 di cui 738 in area non critica e 95 in terapia intensiva. I decessi registrati sono due.
Nella giornata di ieri in Veneto sono state somministrate 32.224 dosi di vaccino contro il Covid, di cui 7.296 prime dosi e 24.928 seconde dosi. Il totale delle dosi somministrate è di 2.589.813, pari al 95,2% delle forniture ricevute. ll 35,5% degli abitanti ha ricevuto almeno una dose (1.732.828 persone), mentre il 17% ha ricevuto anche la seconda (826.607 persone). Il 97,8% degli over 80 ha ricevuto almeno una dose, così come l’85,2% della popolazione tra i 70 e i 79 anni, il 76% della popolazione tra i 60 e i 69 anni, il 35,8% della popolazione tra i 50 e i 59 anni, il 14,3% della popolazione tra i 40 e i 49 anni, il 74,1% dei disabili e il 71,7% dei vulnerabili.
‘Per le due settimane di Ferragosto solo prime dosi’
La Regione Veneto cercherà di non fissare richiami di vaccini contro il Covid nelle due settimane centrali di agosto, lasciando invece spazio a chi decidesse di prenotare la prima dose in quel periodo. Lo annuncia il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, spiegando che l’idea nasce dalla volontà di favorire gli spostamenti turistici. “Stiamo cercando di programmare affinché le due settimane centrali di agosto lascino meno vincoli possibili, in maniera tale che i cittadini possano fare l’ultima fiammata di vacanze”, afferma Zaia. Nelle due settimane centrali di agosto, quindi, “vorremmo avere pochi richiami e lasciare spazio alla prima dose per chi se la fissa”, conclude.
Al via prenotazioni per operatori turistici
La Regione Veneto vaccinerà già nei prossimi giorni gli operatori turistici di qualsiasi età. Lo annuncia il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale, spiegando che gli operatori turistici potranno di fatto prenotare il vaccino “forzando” la piattaforma, ovvero dichiarando di far parte del mondo del turismo e presentando poi una apposita certificazione al momento della vaccinazione. Fondamentale potrebbe essere la possibilità di utilizzare per gli operatori turistici il vaccino Johnson&Johnson, di cui la Regione Veneto ha in magazzino 20.000 dosi e ne riceverà altre 40.000 la prossima settimana, per un totale di 60.000. Considerando che la Regione stima in 74.000 gli operatori del turismo, “se possiamo utilizzare Johnson&Johnon li facciamo in una settimana, il turismo Covid free non è un miraggio”, sottolinea Zaia. Per questo “chiedo ad Aifa di chiarire cosa vuol dire ‘raccomandato per gli over 60′”, ovvero con che tipo di consenso informato si potrebbe procedere a somministrare il vaccino anche a chi ha meno di 60 anni. Tra l’altro, “noi arriviamo prima di altri colleghi che hanno ancora più soggetti over 60 da vaccinare”, ma a breve il chiarimento servirà a molti, dato che le dosi di Johnson&Johnson stanno iniziando ad arrivare e “cosa ne facciamo poi” se non ci sono più over 60 da vaccinare?, domanda retorico Zaia.
La protesta dei medici di base: ‘Noi emarginati e mortificati’
L’organizzazione della campagna vaccinale contro il Covid in Veneto “vede sempre più l’emarginazione e la mortificazione del ruolo dei medici di medicina generale”. Lo afferma Liliana Lora, segretaria regionale del sindacato dei medici italiani (Smi) del Veneto, utilizzando le stesse parole già scelte qualche giorno fa dalla Fimmg del Veneto per sottolineare il ruolo marginale attribuito ai medici di base nella campagna vaccinale veneta. “Prosegue una continua incertezza nella fornitura di vaccini sia riguardo al tipo, sia al numero di dosi, unitamente alla mancanza di una gestione condivisa delle agende che consenta di avere contezza su chi è prenotato e chi no. Queste situazioni costringono il medico di medicina generale a contattare uno per uno i pazienti da vaccinare impegnando ore del proprio tempo medico e del personale di segreteria; energie e risorse che in questo momento sono già messe a dura prova dalla mole dell’attività assistenziale ordinaria che ci vede impegnati anche nei follow-up dei pazienti positivi e nelle emanazioni delle contumace”, argomenta Lora ricalcando anche in questo caso la nota della Fimmg, e chiarendo che così è “estremamente complessa e problematica la prosecuzione della campagna vaccinale” da parte dei medici di base. Come già la Fimmg, Lora attacca poi la scelta della Regione di puntare tutto sugli hub vaccinali, cosa che “lascia indietro una percentuale significativa di persone in tutte le classi di età”, che invece i medici di medicina generale potrebbero raggiungere.
Infine, anche le richieste di Lora alla Regione paiono la fotocopia di quelle della Fimmg, in quando comprendono una programmazione certa delle forniture vaccinali, il rispetto dell’accordo sottoscritto, l’accesso a strumenti informatici in grado di dire chi è già vaccinato o ha prenotato e chi no, in modo da poter costruire delle liste certe di soggetti che devono essere vaccinati dai medici di base