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“Luca Zaia ha sempre basato la sua proposta politica e la sua campagna elettorale sulla richiesta di autonomia, ma quando ha la possibilità di usarla, assumendosene la responsabilità, la rifiuta.
Si chiama autonomia di comodo, ed è una presa in giro per i veneti.
L’inchiesta di Report ha messo in luce la chiara responsabilità della Regione nella fallimentare gestione della seconda ondata, durante la quale il Veneto è stato maglia nera come numero di contagi e, purtroppo, come decessi.
Sono due gli errori clamorosi commessi da Zaia e confermati dall’inchiesta di Report. Prima di tutto, si potevano destinare molecolari a case di riposo e ospedali, ed usare quei test rapidi altrove. È stato pericoloso aver così troppi falsi negativi in questi luoghi delicati, e i dati lo hanno dimostrato.
Il secondo grave errore è stato quello di voler mantenere la zona gialla anche a novembre, quando con i dati di fine ottobre era già chiaro a tutti che era necessario passare subito in zona rossa.
Invece la Regione ha preferito mantenere la zona gialla, con meno restrizioni e più libertà per le attività economiche e di movimento per i cittadini, ma anche maggiore possibilità per il virus di correre.
I drammatici risultati di questa gestione sono stati pagati dai Veneti, e portati a galla da Report che ha avuto il coraggio e la forza di squarciare il velo della propaganda di Zaia”.
 Corrado Cortese, portavoce Veneto di +europa e Davide Sguazzardo di +europa Vicenza
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