Sequestrato per oltre dodici ore nel garage di casa dai banditi che lo hanno rapinato di preziosi per 150mila euro. E’ accaduto ieri a Costabissara. La vittima è un rappresentante orafo, che non ha subito violenze fisiche, ma che di certo, non dimenticherà facilmente quanto gli è capitato. Un incubo durato un’intera giornata. Una scena da film poliziesco, con una vittima paralizzata dalla paura e ora in stato di choc.

M.F., 54 anni, ieri mattina, ha parcheggiato la propria Volkswagen Golf all’interno del garage ubicato nel sotterraneo del condominio di via Benedetto Croce, dove risiede. Due rapinatori incappucciati gli hanno puntato un oggetto alla schiena, forse una pistola e gli hanno intimato di consegnare loro lo zainetto che portava sulla spalla e dove erano custoditi gioielli di vario genere, il cui valore complessivo, a detta della vittima, si aggirerebbe sui 150mila euro. Arraffato il bottino, i due malviventi lo avrebbero costretto a sedersi su una sedia. Gli hanno legato i polsi con delle fascette di plastica, di quelle in uso agli elettricisti. Gli hanno tappato la bocca con del nastro isolante. Lo hanno incappucciato con un indumento trovato in garage. Quindi, sono fuggiti via dileguandosi.
Per l’intera giornata, il rappresentante orafo, dipendente di una ditta di Verona, ha cercato disperatamente di chiedere aiuto. Ad un certo punto, sarebbe riuscito a togliersi il nastro isolante dalla bocca, ma non a liberare i polsi da quella morsa strettissima. Nessuno lo avrebbe udito.
Solo verso le 22, due suoi parenti, preoccupati per non averlo visto rientrare e per non averlo potuto contattare al telefono, lo hanno cercato ovunque, trovando poi, in garage, ancora incollato alla sedia e incappucciato. E’ scattato così l’allarme che ha raggiunto i carabinieri, che sono corsi subito ad ascoltare il racconto del rappresentante di gioielli.
Lo hanno trovato provato dalla esperienza terribile. In stato di choc. Il Nucleo operativo della compagnia di Thiene ha avviato indagini che sono tutt’ora in corso. Gli investigatori pensano si tratti di malviventi che tenevano d’occhio la loro vittima da giorni, studiandone mosse e spostamenti.
N.B.

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