“La manifestazione è il sale della democrazia, ma quando si trasforma in violenza non c’entra più nulla con la democrazia. Direi che questi fatti sono da condannare“. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi a ‘Mattino 5’ su Canale 5. “I miei operatori, ristoratori, albergatori, gestori di palestre non vanno in piazza per far casino”, continua Zaia, evidenziando che “ci sono attività in difficoltà, altre che non apriranno più”, e quindi “bisogna ascoltare il loro grido di dolore“.
“OGGI FERMI I VACCINI, MA IN SETTIMANA CHIUDIAMO GLI OVER 80”
Oggi la campagna vaccinale in Veneto è “ferma un po’ dappertutto”, perché “mancano i vaccini”. Detto questo, entro la fine della settimana tutti i 56.000 over 80 veneti che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino la riceveranno. Lo spiega il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, anticipando che la Ulss 8 Berica sarà la prima a terminare la vaccinazione degli over 80, già giovedì 15 aprile. Ovviamente, “c’è un fondo del barile che non si riesce a raggiungere, che non risponde. Una parte sono all’estero anche se risultano nella nostra anagrafe, poi c’è chi non lo vuole fare e non risponde, sono pochissimi ma ci sono, e altri che sono irraggiungibili”, continua Zaia. “Domani mattina faremo un altro avviso ai naviganti, ma poi oltre a quello non possiamo andare”, conclude, chiarendo che “poi non è che se qualcuno si presenta come un reduce che torna ad anni dalla fine della guerra noi gli sbattiamo la porta in faccia. Ci sarà sempre una corsia per vaccinare gli over 80“.
VACCINO. IN VENETO 375.272 DOSI AD ‘ALTRO’, ECCO A CHI SONO ANDATE
A livello nazionale la categoria ‘Altro’, usata per individuare i vaccinati contro il Covid non appartenenti alle categorie prioritarie, e’ una sorta di calderone che comprende anche molte realta’ che una qualche priorita’ ce l’hanno, e che le Regioni infatti registrano regolarmente assegnando la categoria di riferimento. Lo spiega il direttore dell’unita’ organizzativa della direzione prevenzione e sanita’ pubblica del Veneto, Michele Mongillo, che interviene per fare chiarezza sulla situazione in Veneto, dove i vaccinati nella categoria ‘Altro’ risultano molti, ben 375.272. In realta’, le dosi di vaccini andate a soggetti che al momento non risultano appartenere a categorie prioritarie sono circa 38.000, pari al 3,23% del totale delle dosi somministrate. Questo, tuttavia, non vuol dire che queste 38.000 dosi siano andate a chi non ne aveva per il momento diritto, perche’ in alcuni di questi casi potrebbe semplicemente esserci stato un problema nella registrazione del dato, tanto che il report regionale le registra al momento come ‘in fase di verifica-assegnazione della specifica categoria’.
Ad ogni modo, delle 375.272 dosi andate alla categoria ‘Altro’ 184.714 sono finite a soggetti tra i 70 e i 79 anni; 82.406 a soggetti fragili e disabili; 14.450 a operatori non sanitari delle Rsa; 9.631 a studenti dell’area sanitaria; 8.780 a familiari o caregiver di soggetti ad alto rischio; 8.617 ad altri servizi essenziali; 7.631 a soggetti tra i 60 e i 64 anni; 5.891 a farmacisti; 4923 alla Protezione civile; 3.370 a operatori non sanitari di strutture per disabili; 1.970 a vigili del fuoco; 1.700 a donatori di sangue; 945 a operatori non sanitari di strutture sanitarie private; 741 a Polizia penitenziaria; 475 a personale dei servizi veterinari; 289 a detenuti e a 94 a soggetti in frequenza di comunita’. Le categorie di rischio vengono assegnate dagli operatori dei punti vaccinali, e i dati sono soggetti a continua verifica con lo scopo di correggere eventuali errori o omissioni, spiega la Regione. Inoltre, i dati vengono effettivamente comunicati gia’ classificati nelle specifiche categorie e vengono poi aggregati a livello nazionale nelle macro categorie utilizzate.
DA REGIONI DOCUMENTO CON NUOVI PARAMETRI PER RIAPERTURE
Le richieste per le riaperture delle attivita’ produttive a maggio si fanno sempre piu’ insistenti e nuovi parametri sono allo studio delle Regioni. In particolare, un coordinamento di 5 regioni e guidato dal Veneto sta elaborando in queste ore un documento da far votare alla Conferenza delle Regioni prevista per giovedi’, per poi presentarlo a seguire alla Stato-Regioni. Il gruppo di lavoro e’ formato dai rappresentanti della Lombardia, della Toscana, della Campania e dell’Emilia Romagna, oltre che del Veneto. Tra le ipotesi, l’obbligo di posti all’aperto per le aperture serali dei ristoranti e il numero di somministrazioni come nuovo parametro per le varie fasce, qualora queste ultime venissero mantenute.
Agenzia Dire