Stupore e incredulità quando i dipendenti di una società di trasporti e logistica con sede a Pozzoleone , al momento di scaricare il carico di pneumatici da un autoarticolato proveniente dalla Romania, si sono accorti che, all’interno del rimorchio, erano stipati 7 giovani uomini. L’episodio è accaduto ieri, 1 aprile.
Giungeva sul posto una pattuglia della Tenenza dei carabinieri di Dueville i cui militari avevano modo di constatare nell’immediato che si trattava di profughi provenienti dall’Afghanistan di età compresa tra 14 e 18 anni, apparentemente in buona salute, anche se ovviamente provati dalle estenuanti condizioni del viaggio.
Sul posto anche una pattuglia dell’aliquota radiomobile di Thiene oltre al comandante della Stazione di Sandrigo e insieme agli altri carabinieri si occupavano di prendere in custodia i giovani per dargli la dovuta assistenza.
I ragazzi, che si dichiaravano richiedenti asilo, sono stati subito accompagnati all’ospedale San Bortolo di Vicenza per essere anche sottoposti a test sierologico Covid-19 e successivamente negli uffici della Compagnia Carabinieri di Thiene dove, dopo essere stati rifocillati, i militari si sono messi al al lavoro per la loro identificazione. Indagini sono ora in corso per fare luce sulla vicenda.
Dai primi riscontri effettuati sembrerebbe che i sette giovani abbiano intrapreso questo viaggio con l’intento di arrivare in Germania, partendo dall’Afghanistan circa 3 mesi fa, su input dei loro genitori, e abbiano attraversato a piedi e con mezzi di fortuna più Stati fino a giungere in un grande parcheggio di un polo logistico in Romania dove si sono clandestinamente introdotti all’interno del rimorchio del bilico diretto in Italia, all’insaputa dell’autista.
Le operazioni sono andate avanti fino al tardo pomeriggio di ieri in stretto coordimento con la Prefettura di Vicenza che ha provveduto a trovare una idonea sistemazione dei sette giovani in un appartamento gestito da una associazione vicentina.
Proseguiranno le attività investigative dei carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Vicenza e di quella della Procura presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia, per accertare l’eventuale coinvolgimento di terzi nelle varie fasi del lungo viaggio affrontato dai sette giovani richiedenti asilo.