Il primo è stato l’inglese Boris Johnson, poi si sono accodati i top leader di vari paesi europei tra i quali il premier italiano Mario Draghi.
Saranno i ‘testimonial’ per il rilancio del vaccino Astra Zeneca, che si faranno iniettare per far tornare la fiducia ai cittadini.
Facciamo un passo indietro. Le notizie rilanciate con enfasi al limite dell’allarmismo sulle morti ‘provocate’ dal vaccino anglo-svedese Astra Zeneca, hanno trovato una paradossale, anche se non voluta conferma, nella decisione di tre Stati Germania, Francia e Italia di sospenderne la somministrazione fino al via libera, di giovedì 18 marzo, da parte dell’Ema. Mario Draghi e Emmanuel Macron hanno siglato un’intesa informale per la ripresa delle vaccinazioni subito dopo il via libera Ema.
Lo ha chiarito una volta di più la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, con la formula che più di tutte trasmette fiducia: “Io mi fido di AstraZeneca, mi fido del loro vaccino”, ha detto. Un messaggio rivolto ai 50 milioni di europei che si vaccineranno nel primo semestre 2021.
Indipendentemente dalle rispettive volontà, infatti, il passo indietro di Merkel, Macron e Draghi ha inferto un colpo alla fiducia delle opinioni pubbliche dei rispettivi paesi nei confronti di Astrazeneca.
Ora c’è l’occasione per recuperare. Nella chiave personalistica che oggi va tanto di moda e che il premier inglese Boris Johnson incarna alla perfezione. Farsi vaccinare con il vaccino contestato. Farlo in pubblico. Un’opportunità per i capi dei governi, e di più ancora per i leader di partito. Al di là degli schieramenti, sarebbe la prova di sentire davvero un destino comune, alla vigilia peraltro della giornata nazionale delle vittime da Covid. È il momento di metterci la faccia. E il braccio.
La posizione di Giacomo Possamai (PD)
Si inserisce nel dibattito anche il Capogruppo PD in regione Veneto, Giacomo Possamai che ha affidato ad un post Facebook le sue considerazioni sulla campagna vaccinale: “Le rassicurazioni dell’Agenzia europea per i medicinali su AstraZeneca sono un’ottima notizia: adesso dobbiamo riprendere il filo interrotto tre giorni fa e accelerare il ritmo delle vaccinazioni. Dobbiamo anche rigenerare fiducia nei cittadini, perché non possiamo permetterci un crollo di adesioni alla campagna vaccinale, altrimenti non raggiungeremo mai l’obiettivo. Anche perché lo stop precauzionale, unito ai ritardi delle case farmaceutiche, ha dato un duro colpo a una campagna che stava iniziando a decollare. Osserviamo i dati nei prossimi giorni e se si dovesse registrare un calo importante di adesioni alle vaccinazioni, credo siano utili azioni simboliche. Chi ha ruoli istituzionali, chi ha responsabilità politiche dia l’esempio e dichiari la propria disponibilità a sottoporsi subito al vaccino AstraZeneca. Se servirà, sono pronto a farmi vaccinare”.
M.Z.