Sicuramente lo sport di base, lo sport sociale, è uno degli ambiti della nostra società tra i più colpiti da questa pandemia, che viviamo dal febbraio 2020. Parliamo di quasi 100mila tra associazioni e società sportive dilettantistiche in questo Paese, un grandissimo patrimonio che va oltre la proposta sportiva. Sono presidi di socialità, sono strumenti di inclusione, di coesione, prevenzione e promozione della salute” ha detto Tiziano Pesce, nuovo presidente nazionale dell’Unione Italiana Sport per tutti (Uisp). Dello stesso avviso, l’assessore allo Sport di Thiene Giampi Michelusi, che in questi anni, ha aiutato e sostenuto le associazioni sportive affinchè lo Sport fosse un punto fermo per tutti, nella vita dei nostri giovani e nei bambini, anche come forma di educazione.
Assessore Michelusi, com’è cambiato il suo lavoro all’interno dell’assessorato che gestisce a Thiene?
Puntare sulle attività all’aperto, che sono cresciute notevolmente, specie quella degli adulti nei parchi. Quello che spero con tutto il mio cuore è che il Governo guardi allo Sport con maggiore attenzione. Serve uno scatto in avanti con sostegni di tipo pluriennale. Chi lavora nello sport e gli atleti non hanno alcuna intenzione di fermarsi, tutt’altro. Vogliono ripartire al più presto, ma occorre una visione più ampia dello sport, legata alle politiche pubbliche. Prendiamo come sfida questo anno durissimo e facciamo valere lo Sport ancora di più.
N.B.
La polemica
Un controllo avvenuto quattro mesi fa al PalaCeccato ma che in casa del Real Thiene calcio a5 è indigesto “non per come è stato fatto-spiega il presidente Fide Davò-ma per come è nato”.
Per le cinque giovani calciatrici ‘clandestine’, sorprese dagli agenti della Polizia Locale ad allenarsi con le compagne dell’under19, le scarpette sono quindi appese al chiodo. La loro ‘colpa’, se così si può definire, l’avere meno di 14 anni: questo il target d’età messo che sarebbe messo nella convenzione tra il Comune di Thiene e la società Real Thiene per accedere al campo del PalaCeccato. “E’ vero, ho sbagliato-ammette Fide Davò-Ma l’ho fatto in buona fede. Perché avevo selezionato queste cinque atlete per allenarsi con la squadra più grande, in previsione del loro avanzamento di categoria. Ma mai mi sarei aspettato di vedermi arrivare i vigili”.
A far risultare indigesta la multa da 400 euro al presidente del Real Thiene, “che ho pagato ridotta il giorno stesso che mi è stato notificato il verbale” precisa ancora Davò, è stato lo scoprire che quel controllo era stato ordinato dall’assessore comunale allo sport Gianantonio Michelusi. Un ordine ratificato con una decisione di giunta dello scorso novembre, che avrebbe colpito democraticamente le 3 società che utilizzano l’impianto sportivo: oltre a Real Thiene, l’a.c.d Calcio Thiene e l’Hockey Thiene.
“Fin qua tutto regolare- continua Davò-peccato che nero su bianco su quella delibera ci sia scritto di controllare, cito testualmente, “in particolare riguardo ad Asd Real Thiene, si chiede di verificare che le atlete che si stanno allenando siano nate dal 1^ gennaio 2002 in poi”. Perché lo ha fatto? Che senso ha scagliarsi contro cinque piccole atlete che si allenano, che giocano a pallone? Che lo fanno rispettando tutte le norme anti Covid in maniera diligente”.
P.V.