Non ci era certo andato giù leggero il Sindaco Roberto Rigoni Stern dopo aver appreso che alcune nuove giostrine installate al parco giochi dei Millepini erano state imbrattate lo scorso weekend, il tutto accompagnato dai rifiuti ‘postumi’ di quello che a tutti gli effetti era sembrata una festicciola ai danni di un bene pubblico.
“Luoghi belli, in cui abbiamo investito risorse importanti per accogliere tutti i bambini” – aveva scritto non poco arrabbiato il sindaco di Asiago – “rovinati a causa della noia di questi poveri soggetti. Prego chiunque sappia qualcosa in merito a questo ed ai molti altri danni subiti dal nostro parco giochi Millepini di scrivermelo in privato perché questa volta, dopo aver visionato i filmati, si andrà fino in fondo”.
A distanza di pochissimi giorno l’epilogo, tragicomico verrebbe da dire: un foglio appeso sulle giostrine per chiedere scusa, giustificando l’estrema maleducazione del gesto con la voglia di rivendicare uno spazio ‘creativo’: “Qualcuno, nella notte” – scrive in un nuovo post affidato a Facebook il primo cittadino – “ha tentato di ripulire le scritte lasciate con lo spray sui nuovi giochi del nostro parco. Nessuna bottiglia rotta, nessun pezzo di vetro a terra, zero sporcizia. Siamo convinti che la nostra presa di posizione, mai così dura, sia servita a questi giovani in cerca di un loro ‘spazio artistico’. Non possiamo permettere che, come già avvenuto in passato, il nostro parco, che è luogo di accoglienza di famiglie e bambini, venga ridotto in condizioni simili.
Non metteremo telecamere né attiveremo un servizio di vigilanza poiché siamo convinti che il nostro senso civico ci permetta di educare le giovani generazioni al ‘rispetto’ del bene comune. I ragazzi che si sono resi responsabili di questi gesti potranno mettersi in contatto con me per verificare le modalità per risolvere il danno causato e per capire se vi sia il modo da parte dell’Amministrazione di costruire assieme un progetto finalizzato a dare spazio alla loro creatività. Oggi, più che mai, in questa strana epoca pandemica, occorre sapere ascoltare le fasce deboli della popolazione, in particolare i giovani ma occorre anche rivendicare il ‘rispetto del bene comune’ che viene prima di qualunque altra cosa”.
Comprensione e disponibilità al dialogo da non confondere col ‘tutto concesso’: anche in tempi di pandemia il rispetto e il senso civico non concedono deroghe.
Marco Zorzi