“I partiti, almeno come li abbiamo intesi in questi ultimi anni, si sono dimostrati inadeguati . La maggior parte dei comuni è oggi governata da
liste civiche, che hanno superato la politica delle barricate e fanno riferimento a gruppi spontanei, aggregati da un progetto, non da una bandiera ideologica. La politica, per rigenerarsi e rinnovarsi, deve quindi aprirsi al mondo del volontariato e delle associazioni. Non rinnego nulla della mia storia personale, ma quando in questi giorni mi è stato chiesto se mi avesse creato una particolare suggestione l’idea della rifondazione di Alleanza Nazionale o se fossi interessato a un’ipotesi di questo tipo, ho rifiutato senza esitazioni. La destra deve guardare avanti con coraggio e senza nostalgie, che potrebbero essere utili ad alcuni, ma non lo sono certo al nostro Paese. Il Pdl è un partito di lotta o di governo? Credo sia stato un grande bluff che ha ingannato milioni di elettori che hanno creduto alla costruzione anche in Italia di un centrodestra europeo. Un progetto fallito che ha portato sull’orlo del fallimento un’intera Nazione.”.
“Il dibattito sulla ‘cosa bianca’ non mi appassiona, ma un nuovo soggetto politico, che sappia interpretare il futuro, è necessario e si inserisce perfettamente nel solco dell’esperienza di Futuro e Libertà, nato proprio per rinnovare, per andare oltre, anche mettendoci tutti in discussione.”.
“Poco importa -conclude Conte- se ci sarà o meno il simbolo di FLI alle prossime elezioni: importa invece che ci siano la nostra struttura, i dirigenti e tutti i nostri simpatizzanti. l cemento che ci ha unito nelle scelte dolorose, nella lunga traversata del
deserto (ancora in corso), costituisce quel valore fondamentale che non va disperso ne con sterili liti interne, ne nell’ambito di una nuova aggregazione politica che, qualora si presentasse, aprirebbe la sfida al nostro presente, per il futuro di tutti’.
Giorgio Conte