Buone notizie al Muzan di Malo che con la negativizzazione degli ultimi pazienti è diventato covid free. Si riaprono le porte ai visitatori e ricominciano anche gli accessi di ospiti, linfa vitale per l’economia della Rsa.

“È arrivata la buona notizia che aspettavamo: il Centro servizi Muzan è covid free”, ha dichiarato il presidente Elisa Gonzo, che ha festeggiato con ospiti e dipendenti con vassoi di crostoli e frittelle donati dal CdA.

“Un modo per festeggiare con i nostri anziani il carnevale – ha detto – ma soprattutto un piccolo ma spero significativo segno di gratitudine per dipendenti e collaboratori per il loro fondamentale apporto”.

Il Centro servizi di Malo, costituito dalla Casa di riposo Muzan e dall’edificio De Marchi, che ospita diversi nuclei tra i quali l’Unità riabilitativa territoriale (Urt) con 22 posti letto, il Nucleo per stati vegetativi permanenti con 6 posti letto e l’Ospedale di Comunità con 15 posti letto, operativo dal mese di febbraio, era stato indenne al Covid fino a poco prima dello scorso Natale, quando si erano registrati i primi casi di positività all’interno della casa di riposo.

“La scomparsa del virus ci permette di riprendere i colloqui con i familiari, nelle consuete modalità fin qui attivate, anche nell’edificio De Marchi – ha spiegato con soddisfazione Annalisa Bergozza, direttore della struttura – L’altra buona notizia riguarda i vaccini: se verrà confermata dall’Ulss Pedemontana la data del 26 febbraio per il richiamo, chiuderemo il ciclo per l’intero Centro servizi. A questo proposito – ha proseguito – siamo in attesa delle disposizioni regionali inerenti le vaccinazioni degli ospiti in ingresso, e in tal senso abbiamo già confermato la disponibilità ad eseguire la vaccinazione con il nostro personale sanitario. Infine, la notizia che ci dà maggior soddisfazione, oltre al fatto di essere tornati Covid free, è che a pochi giorni dall’avvio dell’ospedale di comunità abbiamo già occupato 13 dei 15 posti letto che ci sono stati assegnati, confermando così la flessibilità della nostra struttura e la consolidata capacità di risposta ai bisogni del territorio”.

“La riapertura degli ingressi ci  darà un minimo respiro dal punto di vista economico – ha concluso Elisa Gonzo – Considerato che il nostro bilancio, come tutti quelli delle Ipab, dovrà scontare notevoli sofferenze, sia a causa dei maggiori costi dovuti all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e di tante altre operatività attivate a causa del Covid, sia soprattutto per le minori entrate causate dalle continue sospensioni di accoglimento e dal numero di posti vuoti a causa delle disposizioni normative riferite agli isolamenti obbligatori”.

di Redazione Altovicentinonline

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