Sono gli Erin Brokovich dell’Alto Vicentino e, come la paladina ambientalista americana, che da sola ha lottato e vinto contro una multinazionale, loro ora esultano e si prendono il merito: “Se la Valdastico Nord è stata fermata è grazie a noi”.
Sono Giorgio Zuccollo, Beppino Dall’Osto e Maurizio Dall’Osto, di Cogollo del Cengio e l’associazione Casale, che insieme al Comune di Besenello hanno resistito fino alla fine, contrari a quel prolungamento di cui si parla da oltre 40 anni.
E alla fine premiati dalla Corte di Cassazione, che ha messo una pietra sopra il prolungamento a nord della A31 definendola un’opera inutile, dannosa e con un impatto ambientale devastante.
“Ci eravamo sentiti presi in giro da chi aveva cambiato le carte in tavola dalla sera alla mattina senza che potessimo neppure far presenti le nostre osservazioni – hanno detto – Una concessionaria aveva cambiato il tracciato di un’autostrada in progettazione, quasi di nascosto e a disprezzo delle procedure, prevendo l’abbattimento e il danneggiamento di case oltre che lo sventramento di un’intera vallata”.
E’ stato proprio per la loro convinzione di trovarsi davanti ad uno scempio ingiusto che i tre non si sono limitati a protestare, ma hanno chinato il capo sui libri e sulle leggi e si sono messi a studiare. Finchè hanno capito “che molte istituzioni pubbliche erano deboli di fronte ai tanti interessi in gioco e che è difficile andare avanti da soli”.
Non hanno mollato, forti anche di pensarla come il Comune di Besenello e appoggiati da professionisti come Giandomenico Falcon, Christian Ferrazzi, Giuliano Zuccollo e soprattutto Renzo Priante, che della lotta alla Valdastico Nord ne aveva fatto un baluardo.
“Ha vinto la ragione – hanno sottolineato – Aveva torto la concessionaria che ha cambiato le carte in tavola, chi porta avanti un progetto non chiaro, offuscato da interessi non chiari e difeso in modo irrazionale e immotivato da una parte dello Stato che aveva smarrito l’esercizio di un ruolo che avrebbe dovuto assolvere. La nostra guerra è stata vinta – hanno concluso – Ora speriamo che a decidere il futuro del nostro Paese siano rappresentanti dello Stato scrupolosi e animati dal senso del dovere e dal rispetto delle istituzioni”.
di Redazione Altovicentinonline