Sarà il legno della sua terra a fare da tetto al Centro Alpinistico Cristina Castagna, creato dopo la scomparsa dell’alpinista vicentina dall’amico e collega Tarcisio Bellò in memoria della 32enne, precipitata nel 2009 in un crepaccio sul Broad Peak, nella catena del Karakorum.
Prende il via anche una raccolta fondi, per coprire le alte spese di spedizione, che faranno arrivare il legno dell’altopiano di Asiago, strappato dalla forza della tempesta Vaia del 2018 fino a Gothulti, dove sorge il centro in memoria del ‘Grio’, l’appassionata alpinista nata a Valdagno e la più giovane donna italiana a scalare un ottomila (a 27 anni salì in cima allo Shisha Pangma, nella catena dell’Himalaya).
“Per la spedizione del legno ringraziamo l’amministrazione comunale di Enego, il sindaco Ivo Boscardin, la ditta Duferco di Genova con il responsabile Roberto Cardellino, Masiero trasporti e Alitrans spedizioni. Per ora si tratta di un test, se andrà bene ad aprile maggio invieremo tutto il legno necessario per il tetto (in Pakistan è molto costoso)”, ha commentato emozionato Tarcisio Bellò. Il primo container è in partenza. Per raccogliere fondi e finanziare i lavori sono stati realizzati alcuni articoli, in vendita, da comperare attraverso offerte libere e fiscalmente detraibili. Il Centro Alpinistico Cristina Castagna è in costruzione nel villaggio pakistano di Gothulti, detto “gemma dell’Hindukush”, un villaggio nel nord del Pakistan. Comprenderà numerosi spazi utili alla comunità di Gothulti: un dispensario farmaceutico a servizio del comprensorio, una sala convegni, bagni, docce e un’area dedicata all’accoglienza di escursionisti, alpinisti, viaggiatori. A tutti gli effetti sarà un rifugio per favorire lo sviluppo turistico dell’area, che offre infinite possibilità turistiche e alpinistiche che possono attrarre gli appassionati da tutto il mondo grazie a montagne ancora inviolate, percorsi di trekking e alpinismo mozzafiato.
A.B.