Porte chiuse e sedie sopra i tavoli all’Osteria dal Conte giovedì 7 e venerdì 8 gennaio. Un segno di protesta eclatante, che il titolare Tony Conte ha annunciato in accordo con i colleghi di Vicenza, che non ci stanno ad assecondare le decisioni che piovono dalla politica e che vengono annunciate senza un lasco di tempo necessario per far ripartire un’attività.
Riaprire due giorni, per poi chiudere il 9 e il 10 e nel frattempo fare la spesa per il ristorante, senza sapere che cosa succederà dall’11 gennaio in poi.
“Non è possibile lavorare in questo modo – ha commentato amareggiato Conte – Chiudiamo per protesta. Non è mia intenzione fare politica, non mi ritengo neanche competente per farlo, ma so gestire un ristorante e un bar e so che così non si può lavorare. Questo è l’ennesimo schiaffo che lo stato dà alla nostra categoria. Evidentemente per loro aprire e chiudere è solo questione di dare un giro di chiavi. Ma non è così. Dietro al nostro lavoro si cela tanta passione, tante rinunce, unite ad una marea di problemi che ci stanno pian piano soffocando. La politica sta facendo morire milioni di attività assieme a milioni di famiglie. A questo punto si capisce fin troppo bene che chi decide non ha la minima idea di come sia il nostro lavoro e questo ci lascia molto amareggiati”.
di Redazione Altovicentinonline