Ha ucciso il suo cane con un colpo di fucile alla testa e per giustificare il suo gesto ha detto che l’animale “era diventato pericoloso ed ingestibile”.
E’ crollato davanti alle guardie zoofile di Enpa, che da subito avevano intuito che dietro la morte del fido cane da caccia ci fosse proprio il suo padrone, un cacciatore 70enne residente al Tretto di Schio.
Il suo breton, di solo 4 anni, era stato trovato morto e lui, che si sarebbe dovuto occupare del cane, aveva negato ogni responsabilità.
Alla fine, davanti a domande sempre più incalzanti, ha confessato: “Mi ha morso più volte, non potevo fare altro”.
Dell’aggressività del cane non c’è traccia visibile, nessun veterinario in grado di attestarla e per questo il cacciatore è stato denunciato.