“Finchè non arriva l’estate il virus non se ne andrà”. E’ categorico il governatore del veneto Luca Zaia, che nel consueto appuntamento con la stampa non ha lasciato spazio a troppe speranze e si è voluto soffermare sull’episodio accaduto ad Asiago nel ponte dell’Immacolata, bacchettando le centinaia di persone coinvolte in un serpentone senza fine di auto lungo tutto il Costo, per salire in Altopiano. “Dal punto di vista sanitario e ospedaliero il covid-19 se ne andrà con la bella stagione. Non ha senso stare lì a contare le fasi: prima, seconda o terza ondata. Non ha senso”.

Più ottimista invece per quanto riguarda il vaccino, che in Italia arriverà in 3 lotti: gennaio iniziando con personale sanitario e categorie super a rischio, poi marzo-giugno per la popolazione un po’ meno a rischio e infine il cerchio si dovrebbe chiudere con il ciclo di vaccini tra giugno e settembre, destinati a chi è meno a rischio.

“Questo ciclo di vaccini metterebbe in sicurezza anche coloro che, per diverse patologie, non possono essere vaccinati – ha continuato Zaia – Abbiamo curve di contagi con timida flessione ma non c’è nulla da far festa, l’indice RT si sta abbassando e l’impegno è estremo”.

Il presidente della Regione ha voluto puntualizzare che ci siano paesi nei quali le vaccinazioni sono già cominciate, come la Cina, alcuni paesi del medio oriente e da pochi giorni anche l’Inghilterra. Non siamo i primi quindi, seguiamo una scia che nel mondo è già partita.

“Naturalmente tutti i vaccini dovranno essere autorizzati – ha evidenziato Zaia – Inizia Pfizer, poi Moderna, poi arriverà il vaccino da Oxford ed inevitabilmente ne arriveranno altri”.

Zaia, ancora una volta, ha esortato i veneti ad evitare gli assembramenti, esordendo la sua raccomandazione con una bacchettata a coloro che martedì “hanno fatto il serpentone per andare ad Asiago”.

Per l’ennesima volta, ma sembra che le parole si perdano nell’aria, il presidente eletto dal 76% dei veneti ha chiesto collaborazione. “Rimanete a casa, state distanziati, non fate assembramenti”. Parole che entrano da un orecchio di moltissime persone ed escono dall’altro, senza soffermarsi nel mezzo ed entrare nel cervello.

E ancora Zaia ha chiesto collaborazione e rispetto per le categorie più a rischio, quegli anziani con i quali quest’anno tutti sembrano dovere festeggiare le feste.

“Se andate a trovare nonni, zii o parenti che non abitano con voi, non siete gentili, li sottoponete a rischio contagio. Usate sempre la mascherina – ha concluso – Medici, infermieri e operatori sanitari fanno del loro meglio, ma siamo noi cittadini che dobbiamo essere rispettosi ed evitare gli assembramenti”.

A.B.

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