Vale di più una vita umana, la democrazia, o un gruppo di sponsor paganti che chiedono di sostenere un concetto palesemente falso?

E’ il quesito, che si trasforma in protesta con tanto di raccolta firme, che parte da Thiene, più precisamente dalla Comunità Iraniana che attraverso il Comitato di Difesa per la Lotta del Popolo Iraniano contesta apertamente ed in modo granitico l’atteggiamento dei rappresentanti italiani ed europei all’incontro Rome MED2020. “Lì il ministro degli Esteri iraniano ha definito ‘criminali’ le sanzioni a lui imposte dall’ex presidente americano Donald Trump e ha parlato di diritti umani senza che nessuno, giornalisti o istituzioni, gli contestasse la detenzione in Iran di iraniani residenti all’estero, richiamati in patria con un tranello messo a segno proprio per incarcerarli e condannarli a morte”, hanno spiegato gli iraniani che vivono a Thiene a nome dell’intero Comitato.

Che si tratti di convenienza o di ignoranza, non ci è dato saperlo, fatto è che Mohammad Javad Zarif, rappresentante del regime iraniano, ha parlato pubblicamente di crimini contro l’umanità citando le sanzioni imposte al suo governo e nessuno, “ma né l’host Paolo Magri, né Ellie Geranmayeh, vicedirettrice del programma MENA dell’European Council for Foreign Relations, hanno fatto presente a Javad Zarif le esecuzioni a persone detenute senza giusta causa – hanno spiegato dal Comitato di Difesa per la Lotta del Popolo Iraniano – Parliamo di Ahmadreza Djalali, un ricercatore irano-svedese preso in ostaggio dal regime iraniano dal 2016, che stava per essere giustiziato in Iran e la cui esecuzione è stata posticipata solo grazie alla protesta della comunità internazionale. Masrin Satoudeh, avvocato per i diritti umani, è stata riportata pochi giorni fa in prigione dalla magistratura iraniana. Navid Afkari, un operaio e wrestler iraniano, è stato giustiziato dopo aver subito torture e costretto a confessare il falso, solo perché aveva protestato nel 2019 contro l’aumento del prezzo del petrolio. Nella protesta erano rimaste uccide centinaia di persone e il regime aveva tagliato il servizio internet per una settimana in tutto il paese”.

Secondo i membri del Comitato, “durante gli oltre 40 anni della dittatura islamica in Iran il mondo è stato testimone della repressione violenta ai danni di oppositori dello stato, intellettuali, lavoratori, insegnanti, studenti, donne, gruppi etnici, difensori dei diritti umani e civili da parte del regime. E’ un fatto palese che la repubblica islamica dell’Iran prende in ostaggio per reati assurdi e falsi crimini gli iraniani con la doppia nazionalità mentre sono in visita in Iran, solo per ottenere un ingente riscatto di denaro dai governi occidentali e per scambiarli con i loro criminali arrestati in Europa e accusato di terrorismo”.

Durissima la critica contro Roma MED2020: “Quanto risultano profittevoli le relazioni economiche con la repubblica islamica dell’Iran per le corporazioni italiane e per i vostri sponsor, a tal punto da andare contro i valori e ai principi della società italiana? E a condurre un dialogo vergognoso con il rappresentante di un regime criminale e sequestratore di esseri umani? Condanniamo fermamente MED2020 per aver fornito una piattaforma al regime iraniano e intrattenuto un dialogo con un governo repressivo disumano, senza minimamente sfidarli e fare pressioni affinchè rispettino la democrazia e i diritti umani. Inviamo un appello a tutte le persone libere, gruppi civili e organizzazioni in Italia, affinché si uniscano a noi in questa protesta e condannino fermamente MED2020 per la sua totale negligenza e mancanza di attenzione per i diritti umani rispetto ai suoi rapporti con il governo iraniano”.

Scarica la lettera per raccolta firme

 

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